Assumere integratori contro la depressione, è davvero un aiuto concreto? Uno studio svela come stanno le cose - buttalapasta.it
Dalle vitamine allo zafferano, passando per probiotici e omega-3: ecco cosa dice la ricerca sugli integratori per combattere la depressione.
Gli integratori per combattere la depressione riempiono ormai scaffali e pubblicità online, promettendo un sostegno reale per il benessere mentale. Ma quanto c’è di vero in queste promesse? Un recente studio condotto dall’Università di Liverpool, pubblicato su Frontiers in Pharmacology e ha analizzato oltre 200 ricerche per fare chiarezza. Il risultato è un quadro complesso: poche certezze, tante ipotesi ancora da confermare.
Secondo l’analisi, alcuni prodotti vantano più prove rispetto ad altri. Gli omega-3, noti per le proprietà antinfiammatorie, sono stati oggetto di numerosi studi, ma con risultati altalenanti: alcuni positivi, altri deludenti. Diversa la situazione per lo zafferano e l’ iperico, che in diversi casi hanno dimostrato un’efficacia paragonabile a quella dei farmaci antidepressivi, pur senza sostituirli. Anche i probiotici e la vitamina D hanno dato segnali incoraggianti, suggerendo un legame interessante tra salute intestinale, sistema immunitario e umore. Tuttavia, si parla di miglioramenti moderati e non di “cure miracolose”.
Accanto ai prodotti più studiati, ci sono integratori che hanno acceso curiosità scientifica, ma che per ora si basano su un numero ridotto di ricerche. Tra questi la lavanda, la melissa, lo zinco, il triptofano e la rodiola. Alcuni studi hanno riportato effetti positivi nel ridurre l’ansia e i sintomi depressivi, ma le prove non sono ancora sufficienti. Un discorso simile vale per rimedi popolari come la camomilla o l’ arancia amara, che hanno mostrato qualche beneficio ma solo in pochi test clinici.
Quali integratori hanno mostrato benefici reali contro la depressione? – buttalapasta.it
Diversamente dalla melatonina, magnesio, curcuma e vitamina C che non hanno mostrato nessun risultato, nè positivo nè negativo. Questo non significa che tali sostanze siano inutili per la salute generale, ma semplicemente che non possono essere considerate un supporto concreto contro la depressione.
Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato come il mix tra farmaci e integratori abbiamo portato risultati migliore, anche se le prove sono scarse. Ovviamente la psicoterapia rimane il pilastro fondamentale per trattare la depressione. I ricercatori sottolineano un punto cruciale, ovvero che anche se la maggior parte degli integratori si è dimostrata sicura, non vanno assunti con leggerezza. Possono infatti interferire con i medicinali prescritti, riducendone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali.
Il messaggio che emerge è chiaro, alcuni integratori, come zafferano, iperico e vitamina D, possono dare un piccolo contributo al benessere psicologico, ma non sostituiscono le terapie mediche consolidate. La depressione è una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare, e affidarsi unicamente agli scaffali del supermercato non è la scelta migliore.
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