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Fatti di Cucina

Champagne, tipologie e metodi di conservazione: i consigli per non perdere le bollicine

Cerchi le bollicine infinite per il tuo champagne? Con questi metodi di conservazione sarà molto facile mantenerne inalterato lo stato. 

Basta stappare una bottiglia per avvertire immediatamente un’atmosfera lussureggiante e festosa, da condividere con numerosi ospiti o anche da soli. Oggi lo champagne rappresenta, oltre che un vino pregiato, un vero e proprio status da esibire in occasione di avvenimenti importanti o semplicemente per brindare ad un momento speciale con il proprio partner.

Considerato oggi un vero e proprio oggetto di tendenza, lo champagne appartiene di diritto al luxury market delle bevande. Nel corso degli anni, generazione dopo generazione, lo champagne ha incarnato l’emblema della raffinatezza, caratterizzando tutti i momenti più celebrativi e importanti.

Oggi sul mercato sono presenti varie tipologie di champagne in grado di adattarsi ad ogni palato: da quelli più freschi fino agli stili più corposi e maturi. Tuttavia, dopo aver stappato una bottiglia, è bene utilizzare il metodo corretto di conservazione della bevanda onde evitare un repentino calo delle bollicine e della piacevole sensazione frizzante.

Champagne e metodi di conservazione per non perdere le bollicine

Esistono tre tipologie principali di champagne: Blanc, Rosé e Brut. Lo champagne bianco rappresenta in assoluto la tipologia più apprezzata dai consumatori, poiché prodotta con uve bianche dal caratteristico retrogusto leggero e fruttato. Al contrario, lo champagne Rosé, prodotto con uve rosse, presenta un sapore estremamente dolce ideale per accompagnare dessert o dolci secchi. La tipologia Brut, invece, prodotta utilizzando uve bianche e rosse, si presenta come la più varietà dal sapore più ricco, ideale per i piatti più elaborati. Ogni tipologia presenta il suo sapore deciso, in grado di accontentare tutte le preferenze.

Metodi di conservazione e tipologie di champagne – Buttalapasta.it

Dopo la sua apertura, tuttavia, lo champagne necessita di essere conservato a temperature stabili tra gli 8 e i 10 gradi. Le cucine e i frigoriferi, in generale, non sono i luoghi più consoni alla conservazione di questa bevanda, a causa dei continui cambiamenti di temperatura del luogo. Per evitare, inoltre, di perdere le bollicine dopo l’apertura, è necessario procurasi un sistema di conservazione adatto, il quale permette di pressurizzare nuovamente la bottiglia come se non fosse mai stata aperta. Con questa modalità, una bottiglia di champagne può essere consumata anche dopo settimane dalla sua prima apertura, senza mai perdere la caratteristica sensazione frizzante dovuta alla presenza delle bollicine ancora vivaci.

Greta Di Raimondo

Laureata in Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo, la mia formazione si basa prevalentemente sullo studio del settore artistico e culturale, dove risiedono la maggior parte dei miei interessi. Da un anno ricopro il ruolo di articolista, nel tentativo di appassionare i lettori al mondo dell'attualità e della cultura.

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