Come cucinare gli spaghetti al pomodoro per abbassare l'indice glicemico: il trucco dei nutrizionisti (Buttalapasta.it)
I nutrizionista hanno finalmente svelato come cucinare gli spaghetti al pomodoro ed abbassare l’indice glicemico: il trucco che funziona davvero.
La maggior parte di noi italiani non può proprio fare a meno di mangiare un bel piatto di pasta almeno una volta al giorno o al massimo a giorni alterni. Tuttavia, se non si adottano alcune accortezze, questa può diventare una cattiva abitudine che si ripercuote sulla salute e sulla forma fisica.
Per quanto infatti non si dovrebbe eliminare mai del tutto dalla propria dieta, la pasta andrebbe mangiata con moderazione e si dovrebbe condire con pochi grassi e preferibilmente con verdure.
Ancora, per ridurre gli effetti indesiderati, bisognerebbe consumare perlopiù pasta integrale. I nutrizionisti hanno inoltre svelato qual è il trucco per cucinare gli spaghetti al pomodoro ed abbassare l’indice glicemico.
Mangiare troppo spesso la pasta, senza adottare alcuni fondamentali accorgimenti, può avere degli effetti indesiderati sul nostro organismo. Per esempio, a lungo andare può causare un aumento del rischio di obesità, diabete di tipo 2 e di infiammazione generalizzata.
Svelato il segreto per cucinare gli spaghetti al pomodoro ed abbassare l’indice glicemico: la parola degli esperti (Buttalapasta.it)
I nutrizionisti avrebbero tuttavia dimostrato che, grazie ad una semplice accortezza, sarebbe possibile abbassare l’indice glicemico, ovvero la variazione dei livelli di glucosio nel sangue, dopo il consumo di un piatto di spaghetti al pomodoro.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno condotto uno studio su un campione di volontari sani (5 maschi e 5 femmine) di età compresa tra i 19 e i 36 anni, ai quali è stato chiesto di consumare in tre giornate un piatto da 100 grammi di pasta di semola di grano duro condita con passata di pomodoro e olio d’oliva in tre versioni differenti. Appena fatta, preparata e poi raffreddata in frigorifero a 4 gradi o refrigerata e poi successivamente riscaldata.
I risultati hanno di fatto dimostrato che l’indice glicemico risulta essere nettamente inferiore dopo il consumo della pasta fredda. Non solo. L’indice si abbassa ulteriormente dopo il consumo del piatto di pasta cotta, raffreddata e nuovamente riscaldata.
La ricerca ha quindi confermato che la refrigerazione della pasta dopo la cottura comporta una riduzione della velocità con cui si innalzano i livelli di glucosio nel sangue a seguito del consumo di un alimento (retrogradazione degli amidi).
Conclusioni ricerca (Buttalapasta.it)
In questo modo, gli amidi digeribili diventano più resistenti e, dunque, vengono assorbiti più lentamente da parte dell’organismo. Resterebbe invece ancora da chiarire perché l’indice glicemico si abbasserebbe ulteriormente dopo il riscaldamento successivo alla refrigerazione.
Ciò che è certo, però, è che in questo modo si possono ridurre gli effetti negativi che le oscillazioni della glicemia hanno sul benessere dell’individuo dopo l’assunzione di un piatto di spaghetti al pomodoro. Scopri anche come abbassare il colesterolo mangiando un semplice legume.
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