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Fatti di Cucina

Digiuno intermittente, scoperto un rischio da non sottovalutare e non piacerà a tutti

Scoperto nuovo possibile rischio associato al digiuno intermittente, gli scienziati mettono in guardia tutti: ecco che cosa può causare.

Si torna a parlare di digiuno intermittente, un regime alimentare usato da moltissime persone, tra cui anche vip, per dimagrire, che però ha sempre suscitato pareri discordanti. Di fatto, il digiuno intermittente presenta da un lato parecchi vantaggi, come ad esempio la notevole perdita di peso, un migliore controllo della glicemia ed una durata di vita  più lunga.

Dall’altro, però, non mancano anche alcuni aspetti negativi, soprattutto per ciò che concerne il lungo periodo. A questo si aggiungerebbe fra l’altro una nuova scoperta fatta dalla comunità scientifica. I ricercatori hanno rilevato che il digiuno intermittente potrebbe causare anche un altro possibile rischio per l’organismo.

Cos’è il digiuno intermittente

Per chi non lo sapesse, il digiuno intermittente è una pratica che comprende diversi piani alimentari, che hanno però in comune una regola fondamentale: l’alternanza fra un periodo di digiuno e uno di alimentazione in un arco temporale predefinito.

Cos’è il digiuno intermittente (Buttalapasta.it)

La forma più rigida di questo regime è l’alternanza fra 24 ore di digiuno e 24 ore di normale alimentazione. Poi ci sono delle forme un po’ più ‘soft’, basate su un digiuno di 16 ore e un’alimentazione nell’arco delle restanti 8 ore. Oppure 12 ore di digiuno e una finestra temporale di 12 ore per mangiare.

Questo tipo di dieta permette sicuramente un efficace dimagrimento. Tuttavia, la comunità scientifica è da tempo impegnata per scoprire quali potrebbero essere gli effetti collaterali del digiuno intermittente sulla salute dell’organismo.

Per esempio, è stato dimostrato che nei regimi a digiuno intermittenti più brevi si possono riscontrare mal di testa, svenimenti o disidratazione. Chi segue questa dieta per periodi di tempo più lunghi può anche sviluppare disturbi del comportamento alimentare o malnutrizione, oltre che una suscettibilità maggiore verso le malattie infettive.

Digiuno intermittente, gli scienziati scoprono un nuovo possibile rischio: in cosa consiste

Di recente un gruppo di ricercatori avrebbe scoperto anche un nuovo rischio connesso al digiuno intermittente: una crescita dei capelli più lenta. Al di là dei benefici metabolici che può avere sull’organismo, questa dieta a lungo andare può ritardare il processo di rigenerazione dei capelli.

Digiuno intermittente, gli scienziati scoprono un nuovo possibile rischio: in cosa consiste (Buttalapasta.it)

Gli scienziati hanno testato due regimi di digiuno. Nel primo i soggetti coinvolti mangiavano per 8 ore e digiunavano per 16. Nel secondo si digiunava a giorni alterni, ma si mangiava quello che si voleva nei giorni in cui non si digiunava.

I dati raccolti hanno evidenziato che le cellule staminali del follicolo pilifero (HFSC), essenziali per la rigenerazione dei capelli, durante il digiuno si trovano a dover lottare contro lo stress ossidativo, causato dai radicali liberi. Lo stress deriva dal passaggio del corpo dal bruciare glucosio ai grassi durante il digiuno. Questo cambiamento ha portato alla morte cellulare del follicolo pilifero.

“Non vogliamo spaventare le persone e allontanarle dal praticare il digiuno intermittente perché è associato a molti effetti benefici”. Hanno dichiarato gli scienziati. “È solo importante essere consapevoli che potrebbe avere alcuni effetti non desiderati”. Hanno aggiunto.

Alla luce di questi risultati, i ricercatori vogliono ora capire quali effetti potrebbe avere il digiuno intermittente sulla guarigione delle ferite e altre cellule staminali nel corpo. L’obiettivo dei ricercatori non è quindi quello di diffondere un generale allarmismo fra coloro che seguono questo tipo di alimentazione, ma semplicemente informare meglio sui possibile effetti collaterali.

Veronica Elia

Sono Veronica e sono una giornalista pubblicista iscritta all'ordine dei Giornalisti della Lombardia, laureata in Editoria presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2015 comincio il mio percorso giornalistico ed inizio a collaborare con diverse realtà editoriali in Italia e in Svizzera. Il mio motto? "Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita".

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