È un farmaco contro il diabete ma fa ben altro, la scoperta che entusiasma tutti

Cosa è emerso dall’utilizzo di un farmaco contro il diabete di tipo 2 in una specifica situazione medica molto grave, i risultati ottenuti sono strabilianti.

Un farmaco contro il diabete ha mostrato dei risultati strepitosi per tutt’altro ambito. E non è la prima volta che accade con questo tipo di prodotti farmaceutici. Famoso è ad esempio il caso dell’Ozempic e di altri ritrovati analoghi, che pure sono stati a loro volta concepiti come un rimedio per tenere a bada il diabete. Ma che si dimostrato molto efficaci anche nel trattare e ridurre le condizioni di obesità estrema, se e quando adeguatamente prescritti da un medico e regolamentati nella loro somministrazione.

Adesso sempre un farmaco contro il diabete ha rivelato la propria efficacia in un ambito se vogliamo ancora più delicato rispetto a quello della obesità. A svolgere tutti i test del caso sono stati diversi ricercatori che fanno parte di più realtà accademiche italiane e straniere. La ricerca in questione annovera esperti dell’IRCCS Policlinico San Donato e dell’Università degli Studi di Milano. Hanno partecipato anche ricercatori delle varie Università di East Anglia e Norwich University Hospital (Inghilterra), Ninewells Hospital e Medical School di Dundee (Scozia) e La Paz University Hospital e Quiron Pozuelo University Hospital (Spagna).

Farmaco contro il diabete ma non solo, cosa può fare questo prodotto

Il farmaco antidiabete contenente l’inibitore SGLT2 si è dimostrato molto utile nel ridurre di molto il pericolo che i malati oncologici possano sviluppare una insufficienza cardiaca. Condizione che potrebbe esporli a degli ulteriori rischi fatali, oltre già al fatto di dovere convivere con una grave malattia.

Chi è affetto da tumore potrebbe infatti andare incontro a dei problemi al cuore per varie ragioni. Non ultime le conseguenze legate alla necessità di di dovere seguire una chemioterapia. Infatti può sorgere una cardio-tossicità nociva proprio per il cuore. Le situazioni di malattie, gravi o meno che siano, comportano il persistere di infiammazioni.

Nel caso dei tumori queste infiammazioni diventano croniche e possono creare dei danni ai tessuti cardiaci. C’è una stima che arriva anche al 20% riguardo alla possibilità di pazienti sottoposti a chemio e che possono manifestare dei problemi al cuore. E la metà di essi può sviluppare insufficienza cardiaca.

Lo studio ed i suoi dati significativi

I farmaci con inibitori SGLT2 (Sodium-Glucose Cotransporter-2) sono stati ideati in origine per la cura del diabete di tipo 2 e la loro capacità di fermare una proteina presente nei reni che riesce a riassorbire lo zucchero nel sangue porta il glucosio eccedente ad essere espulso tramite le urine. Così si abbassa il livello ed il diabete viene tenuto a bada. Ma ci sono dei risvolti positivi anche per il cuore dei pazienti malati di tumore.

Dello studio se ne parla sulla rivista specializzata di settore European Journal of Preventive Cardiology, dopo una osservazione compiuta su 88.273 pazienti oncologici. Quando si è fatto uso di inibitori SGLT2 sono stati notati dei cali notevoli di scompensi cardiaci (-71%) e di insufficienze cardiache (-50%).

I risultati migliori sono emersi nello specifico nelle situazioni di cancro al seno. Ne viene fuori quindi un ulteriore strumento a protezione della salute cardiaca di chi già sta lottando contro una qualsiasi forma di tumore. Proprio in questi giorni è stato scoperto un ulteriore metodo per rallentare il diabete, e sempre in Italia.