Non tutti i batteri sono “cattivi”, quelli “buoni” hanno benefici sorprendenti: basta mangiare questi cibi - buttalapasta.it
Si è sempre parlato di quelli “cattivi”, ma non tutti sanno che ci sono anche batteri buoni che hanno molti benefici per il corpo: ecco i cibi da mangiare.
Sono milioni i batteri che popolano gli esseri viventi. Alcuni di questi sono dannosi, mentre altri sono essenziali per il corretto funzionamento del corpo umano. Proprio per questo motivo si parla di batteri “cattivi” o “buoni”. Visto che si sente parlare più spesso di batteri “cattivi”, si potrebbe pensare che siano molto più numerosi rispetto a quelli “buoni”. Sarò sorprendente per molti sapere che è esattamente il contrario.
La maggior parte dei batteri presenti nel nostro corpo sono “buoni” e formano una flora primitiva, si tratta di una componente necessaria dell’organismo. Questa flora è presente nell’intestino, nelle vie respiratorie, nell’epidermide e nel sistema urinario, aiutando le persone a difendersi dalle malattie. È chiamata anche microbioma e riveste l’integrità del corpo umano come una fortezza a protezione della vita.
Pensate che i batteri buoni sono miliardi, mentre quelli “cattivi” sono solo un centinaio. I batteri buoni non si trovano solo nel corpo delle persone come meccanismo di difesa, ma sono presenti anche negli alimenti. Quindi ogni persona non si nutre solo di proteine, fibre, vitamine, ma in un certo senso anche di microbi.
Un nuovo studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che per sostenere e migliorare il microbiota il segreto è seguire la dieta mediterranea composta soprattutto da cibi biologici. Basta seguire questo regime per quattro settimane per vedere i risultati: miglioramenti immunomodulanti, antiossidanti e antiinfiammatori.
Alimenti con batteri buoni: ecco quelli da inserire nella dieta – buttalapasta.it
I benefici della dieta mediterranea con cibi biologici possono essere attribuiti dalla qualità nutrizionale maggiore e dalla quasi totale assenza di residui di pesticidi e additivi sintetici. Tutti fattori che contribuiscono a una diversità microbica e a una riduzione dell’infiammazione del sistema. La bella notizia è che si possono ottenere ottimi risultati senza però stravolgere la propria dieta per rimettere il microbiota in ordine.
L’importante è cercare di preferire frutta e verdura di stagione, così da ottenere fibre e polifenoli necessari per l’organismo. Non devono mancare nella dieta nemmeno i cereali integrali, come pane e pasta integrali, ma anche farro, riso integrale, avena e orzo, visto che le loro fibre sono essenziali per arricchire di “carburante” i batteri buoni.
Fondamentale consumare almeno 3 o 4 volte a settimana i legumi come fagioli, ceci, piselli e lenticchie, mentre almeno 2 o 3 volte a settimana è bene optare per il pesce azzurro, latticini fermentati, caffè di qualità, spezie, tè ed erbe perché molto ricchi di polifenoli. Il grasso principale di questa dieta, come è risaputo, deve essere assolutamente l’olio extravergine di oliva da aggiungere a crudo e in piccole porzioni.
Bisogna consumare anche frutta secca e semi, mentre è meglio evitare o ridurre al minimo alcolici e cibi ultra processati. Lo stesso vale anche per gli zuccherri, snack confezinati ed edulcoranti, che fanno male all’intestino.
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