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Olio tonno in scatola, perché non dovresti più buttarlo: riutilizzalo così, è prezioso

Il tonno in scatola sott’olio può sporcare veramente tanto, ecco perchè dovreste meditare di riutilizzarlo in questa maniera

Cosa fareste se vi dicessimo che degli esperti del settore scoprissero che l’olio del tonno in scatola dovrebbe essere mangiato assieme al tonno che vi è conservato? Magari alcuni di voi storceranno il naso a questa affermazione, ma in realtà è proprio così e ora vi spiegheremo il perché. Di recente è stato fatto uno studio molto particolare. La SSICA di Parma, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari ha realizzato uno studio su commissione dell’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (ANCIT).

Lo scopo era capire meglio quali fossero le modifiche che tempo e temperatura potevano portare ai prodotti inscatolati e conservati sott’olio. I campioni specifici osservati erano le classiche scatolette di 80 grammi. I campioni di tonno analizzati inoltre, venivano primo e dopo sottoposti a diversi controlli dopo essere stati sottoposti a diverse temperature: nello specifico sono state messe a 4 °C, 20 °C e 37 °C.

Come riutilizzare l’olio del tonno in scatola

Le analisi ai campioni vari sono state fatte durante un periodo di circa 13 mesi, andando a tenere sotto costante analisi la situazione e le condizioni dei campioni, andando nei vari step sia a studiare la situazion del tonno che la situazione dell’olio in cui era contenuto. Il risultato è stato molto interessante. Sono riusciti ad eliminare in pieno una delle paure degli italiani in cucina.

Come riutilizzare l’olio del tonno in scatola (buttalapasta.it) Fonte Pixabay

L’olio del tonno in scatola, dopo questa ricerca, possiamo confermare che non faccia affatto male, anzi che faccia addirittura bene alla salute di chi lo consuma. L’analisi ha dimostrato che questo non verrebbe danneggiato dalle temperature e dal tempo che passa e che anzi, rimanendo a contatto con il tonno per molto tempo, ne assumerebbe addirittura parte dei nutrienti. Nelle conserve hanno trovato all’interno dell’olio acidi grassi Omega -3 e vitamina D, entrambe ottime per la nostra salute fisica e mentale.

Quelle due componenti non sono naturalmente presenti nell’olio d’oliva e oltre ad aver assunto nel tempo queste a contato con il tonno, è stato appurato anche che non si sono verificate modifiche dannose, l’olio è rimasto uguale, si arricchisce solamente. Utilizzatelo quindi per condire piatti di pasta, insalate di riso, fateci delle bruschette se vi garba il sapore. Non buttatelo però, vi farà solamente bene. Certo questo a patto che si parta da un oio di qualità comprovata.

Giovanni Cardarello

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