Pericolo mercurio negli alimenti, come posso ridurre i rischi? - buttalapasta.it
È un vero e proprio guaio, il persistere di metalli pesanti e mercurio negli alimenti. Ci sono dei metodi consigliati per arginare la cosa, ed anche uno studio innovativo in proposito.
Si sente spesso parlare di presenza di mercurio negli alimenti, e di metalli pesanti in generale. E si tratta di una problematica più diffusa di quanto si possa pensare. La cosa è inevitabile, se pensiamo ai livelli di inquinamento raggiunti nel mondo ed alla esasperazione dei processi produttivi. I mari sono purtroppo inquinatissimi, sia per il traffico delle navi commerciali, da crociera e da pesca che non è mai stato così alto, visto il progredire tecnologico, che per gli sversamenti ormai ingenti, legati sempre alle procedure di produzione industriale.
La conseguenza è che flora e fauna marine risentono fortemente di questa situazione. E tra i principali effetti di ciò, c’è la assimilazione di mercurio e metalli pesanti da parte di diverse specie di pesci che fanno parte della nostra catena alimentare. Esistono delle regolamentazioni che riguardano il limitare di presenza del mercurio nel pesce, ma anche quando lo stesso è presente in tracce più basse rispetto alle quantità massime indicate dalle normative apposite, ci possono essere dei problemi per la salute.
Ci sono degli speciali confezionamenti concepiti di recente che si propongono di ridurre la carica di mercurio nel pesce. E gli esperti in ambito alimentare consigliano di limitare di mangiare pesci di grande dimensione, come pesce spada, tonno, smeriglio, luccio. Perché in questi, le quantità di metalli assorbiti sono sempre di più.
Tant’è vero che le normative vigenti presentano limiti di metalli pesanti doppi rispetto ai pesci di più piccole dimensioni, che sono da preferire per limitare di possibili danni. Poi un altro consumo è quello d assumere alimenti che contengono selenio, perché questo può contrastare gli effetti tossici di mercurio ed altri metalli pesanti.
Come si può eliminare il mercurio dal pesce? – buttalapasta.it
E di evitare il consumo di pesce se ci sono gravidanze ed allattamento in corso. Uno studio condotto di recente però sembra mostrare ora un nuovo percorso da potere seguire allo scopo di limitare la presenza di metalli pesanti come il mercurio negli alimenti.
Il tutto è avvenuto su cavie animali e ha visto l’utilizzo di un batterio che risiede nell’intestino. Modificandolo appositamente allo scopo di contenere degli enzimi ben specifici, l’azione di questo batterio si è rivelata efficace nel limitare l’assorbimento di mercurio. Risultando così prezioso per preservare la salute. Questo è il risultato di ricercatori delle statunitensi Università della California di Los Angeles e di San Diego.
Secondo questo studio, gli enzimi preposti che trasformano il più innocuo metilmercurio nel ben più nocivo mercurio, grazie all’azione di questo batterio perdono questa capacità. A fare ciò è il Bacteroides thetaiotaomicron, che è presente tanto nell’intestino dei topi quanto in quello di noi umani.
L’importanza dei probiotici – buttalapasta.it
La risposta mostrata da tale agente batterico alla riduzione di mercurio è stata molto positiva, con i progressi registrati già nel giro di appena tre ore. Il tutto è stato illustrato sulla rivista scientifica Cell Host & Microbe. In generale poi è stata dimostrata la grande utilità dei probiotici nel fornire una protezione aggiuntiva all’organismo contro possibili intossicazioni da metalli pesanti. Ed un altro grosso problema è costituito dalle microplastiche, che pure sono presenti in molti dei pesci che mangiamo.
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