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Ti hanno sempre ingannato! Quello che compri al supermercato non è il vero pistacchio

Non è sempre facile riconoscere qual è il vero pistacchio, in tanti credono di mangiarlo ma quello che si compra al supermercato è un inganno: ecco cosa sapere.

Tutti i nutrizionisti parlano dell’importanza di integrare il consumo regolare di frutta secca nella dieta quotidiana di ogni persona per promuovere il giusto livello di grassi sani nell’organismo. Tra la varietà di questi alimenti è bene mettere sempre in evidenza i pistacchi non solo per il loro sapore inconfondibile, ma anche per le loro proprietà. Chi le conosce sa quanto sia importante consumare quotidianamente pistacchi tostati non salati o addirittura crudi.

Quando si parla di questo frutto secco è impossibile non pensare subito al pistacchio di Bronte, che negli ultimi anni ha avuto un vero boom nella domanda, tanto che lo si trova ovunque: nel gelato, nel panino, sulla pizza, nella crema spalmabile, nel pesto e altro ancora. L’elenco è davvero lungo, anche perché pure gli chef e i pasticceri lo usano ovunque. Tuttavia, che il pistacchio di Bronte è soggetto di imitazioni. L’allarme contraffazione è molto alto, tanto che i produttori hanno messo in guardia i consumatori e li hanno avvertiti di fare attenzione a ciò che acquistano al supermercato.

Pistacchio di Bronte, produzione limitata e domanda altissima

Il pistacchio di Bronte rientra tra quei prodotti inestimabili, tanto da essere una delle eccellenze della gastronomia italiana. L’unico serio problema è che la sua produzione è limitata anche se la domanda è altissima e in espansione. Non tutti sanno che i numeri sono decisamente inferiori rispetto alla quantità che si trova nei supermercati con questa dicitura, perché il mercato sfrutta il nome di Bronte senza certificazione.

Pistacchio di Bronte, produzione limitata e domanda altissima – buttalapasta.it

Quello di Bronte ha il marchio Dop 2009 e per questo motivo impone regole precise riguardo alla denominazione. Tuttavia, tante aziende eludono il problema con etichette ambigue, sfruttando il nome di Bronte per vendere i pistacchi che invece provengono da altre parti, anche se non sono sempre di bassa qualità ma il prezzo è certamente maggiorato. Questo perché la dicitura “di Bronte” è per molti sinonimo di qualità assoluta.

Quando il prodotto viene lavorato e confezionato a Bronte, inoltre, non sempre ha la dicitura Dop, mentre è molto più probabile che il pistacchio di Bronte che si vende nei supermercati proviene dall’Iran. Questo, quindi, inganna i consumatori convincendoli di acquistare una vera eccellenza del made in Italy della gastronomia, senza contare il fatto che il prezzo è più alto.

Come riconoscere il vero pistacchio di Bronte

Fortunatamente ci sono dei modi per distinguere il vero pistacchio di Bronte dalle imitazioni. A fornire consigli importanti è stato il Consorzio di Tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP che ha dato alcuni consigli. La prima cosa da vedere è la forma e il colore: quello di Bronte ha la forma allungata e affusolata, quindi non rotondeggiante, e la buccia è violacea con riflessi verde chiaro; il gheriglio è verde smeraldo.

Come riconoscere il vero pistacchio di Bronte – buttalapasta.it

I pistacchi di Bronte si riconoscono anche dal sapore e aroma, perché sono più dolci e intensi, con una componente oleosa più alta rispetto agli altri tipi. L’ultimo elemento da controllare è l’etichetta che è la vera garanzia di autenticità, bisogna verificare che sia presente la dicitura “Pistacchio Verde di Bronte Dop”, le altre formule come “Pistacchio di Bronte” o “Pistacchio Siciliano”, non garantiscono che il prodotto sia autentico.

Isabella Insolia

Classe 1993. Ha una laurea magistrale in Studi Politici e Internazionali e un Master in Comunicazione. Offre una lente d’ingrandimento sulla società attraverso uno sguardo sulla società: dall’economia alla politica, senza tralasciare il gossip. Ama il cinema e la musica, arti che hanno sempre sciolto quesiti latenti.

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