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Trucchi e segreti

Andava sempre a male, ora non sbaglio più con la pastiera: così dura per giorni

Ho sempre sbagliato a conservare la pastiera: ora ho capito come si fa e si mantiene alla perfezione per giorni e giorni.

Uno dei dolci tipici delle feste campane è Sua Maestà la pastiera. Apprezzata non solo nella sua regione d’origine, ma anche nel resto d’Italia e del mondo, la pastiera è un dessert lungo e laborioso da preparare. Se però viene poi conservato correttamente può mantenersi alla perfezione anche per diversi giorni.

Io in passato sbagliavo di continuo e finiva che, ahimè, la dovevo buttare. Ora che ho scoperto come si fa non ho più di questi problemi perché rimane fresca e morbida come appena fatta.

Ovviamente è possibile optare per diverse tecniche di conservazione a seconda di quanto tempo prima si prepara e di quando deve essere consumata.

Prima non sapevo come conservare la pastiera, ora non sbaglio più e rimane fresca per giorni interi

Siccome la pastiera napoletana è un dolce piuttosto lungo da realizzare, è possibile prepararla in anticipo e conservarla anche per giorni prima di essere consumata. L’importante, però, è adottare qualche piccola, ma essenziale accortezza per evitare che vada a male. Per farla rimanere come appena fatta è possibile optare per diverse tecniche di conservazione:

Prima non sapevo come conservare la pastiera, ora non sbaglio più e rimane fresca per giorni interi (Buttalapasta.it)

  • a temperatura ambiente: se si consuma nel giro di 24 ore, si può lasciare nella credenza o comunque a temperatura ambiente, preferibilmente sotto una campana di vetro o in ogni caso lontano da fonti dirette di luce e di calore;
  • frigorifero: essendo un dessert cremoso, si può conservare in frigorifero per al massimo 3-5 giorni. Prima, però, occorre coprirla con uno strato di pellicola trasparente e non con l’alluminio per evitare di rovinarla. Altrimenti, si può usare un contenitore dalla chiusura ermetica. Prima di consumarla, lasciala tornare a temperatura ambiente così che risulti bella morbida;
  • freezer: se si deve conservare per lunghi periodi, è opportuno congelare la pastiera dopo averla avvolta con uno strato di pellicola trasparente e poi uno di alluminio, così che risulti ben protetta dall’umidità e dagli altri odori nel freezer. In questo modo, si manterrà per 5 mesi circa. Quando la si vorrà consumare, bisognerà spostarla in frigo un giorno prima, o anche a temperatura ambiente se le temperature non sono troppo elevate. Una volta scongelata, la pastiera si deve mangiare entro poche ore e non va assolutamente ricongelata.

A prescindere dal metodo di conservazione, la pastiera si deve poi servire seguendo degli accorgimenti ben precisi. La tradizione vorrebbe che venisse portata in tavola rigorosamente a temperatura ambiente o, meglio ancora, leggermente riscaldata in forno, così che l’interno risulti bello vellutato e si sprigionino tutti gli aromi tipici del dolce. Per un tocco in più, spolvera la superficie con un po’ di zucchero a velo. Qualcuno ama presentarla anche con un ricciolo di panna o una pallina di gelato alla crema o, ancora, con una spruzzata di cannella in polvere.

Le origini del dolce

Forse non tutti sanno che le origini della pastiera sono legate alla mitologia. Si narra, infatti, che la pastiera fosse un omaggio alla Dea della fertilità, Demetra, la cui figlia, Persefone, fu rapita da Ade e portata nell’oltretomba. La pastiera, con il suo ripieno di grano e ricotta, simboleggia di fatto la rigenerazione della natura.

Le origini del dolce (Buttalapasta.it)

Per questo è spesso associata alla Pasqua o ad altre ricorrenze speciali. Secondo un’altra leggenda, sarebbe legata alla sirena Partenope che avrebbe donato il dolce agli abitanti di Napoli come gesto di gratitudine per la bellezza della loro città.

 

Veronica Elia

Sono Veronica e sono una giornalista pubblicista iscritta all'ordine dei Giornalisti della Lombardia, laureata in Editoria presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2015 comincio il mio percorso giornalistico ed inizio a collaborare con diverse realtà editoriali in Italia e in Svizzera. Il mio motto? "Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita".

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