Per cucinare i calamari devi sapere come pulirli. - foto pixabay-com - (buttalapasta.it)
Quando si preparano i calamari è fondamentale riuscire a capire se sono freschi e come pulirli in fretta. Scopri i trucchi da usare.
Nella frittura di pesce o come ingrediente della pasta allo scoglio il calamaro trova un ampio utilizzo nella cucina italiana. Di solito lo si taglia in piccoli anelli prima di mettersi a cucinarlo, e alcuni lo comprano già sminuzzato per fare prima. Come vale per tutti i molluschi però anche i calamari hanno una carne che rischia di deteriorarsi in fretta, quindi conviene fare attenzione a ciò che si acquista.
Acquistare il prodotto già tagliato in anelli a meno che non ci si fidi ciecamente di chi è al banco del pesce non è una grande idea. Più sicuro è acquistare l’animale intero in modo da poter verificarne meglio la freschezza se lo si compra appena pescato. Il prodotto congelato può essere comunque di buona qualità, ma bisogna verificare quando è stato messo in ghiaccio.
Al momento dell’acquisto oltre alle condizioni delle carni del cefalopode c’è anche un secondo aspetto a cui fare attenzione. Non sono pochi i pescivendoli che danno all’acquirente dei totani spacciandoli per calamari. Di aspetto si assomigliano molto, ma in cucina hanno usi molto diversi perché la carne del totano è più dura diversamente da quella morbida del calamaro.
Per capire se davanti si ha o meno un prodotto di buona qualità bisogna affidarsi principalmente alla vista e all’olfatto. La carne deve apparire bianca e lucida, mentre se ci sono delle zone giallastre probabilmente il mollusco si trova esposto sul banco da almeno un giorno. L’odore del calamaro fresco invece è un misto tra alghe e iodio, simile a quello che possiamo sentire quando siamo in spiaggia.
Per riconoscere i calamari freschi devi controllarne colore e odore. – foto unsplash.com – (buttalapasta.it)
Un eventuale controllo ulteriore si può fare a casa, prima di pulire il calamaro. Saggiando la consistenza delle carni quando lo si prende in mano si dovrebbe sentire una massa soda e compatta. A questo punto si può iniziare a tirare la testa del calamaro con una mano, mentre l’altra afferra i tentacoli. In questo modo si separerà velocemente la carne edibile dalle interiora.
Il secondo step prevede di eliminare la conchiglia interna del cefalopode, e rimuovere la pelle esterna usando le dita. La carne va sciacquata sotto l’acqua del rubinetto, dopodiché si passa a rimuovere il becco, infossato tra i tentacoli del calamaro. Le parti da eliminare rimanenti, tra cui l’occhio, basta qualche taglio misurato con le forbici da cucina.
Quanto c'è di vero riguardo alla affermazione che la pasta riscaldata possieda un quantitativo minore…
Ricetta facile e veloce dei mini bounty fatti in casa: la food blogger ci spiega…
Con questa ricetta ci faccio un secondo da leccarsi i baffi , per fare il…
Mi è bastata una sfoglia dimenticata in frigo per fare felici tutti: mi è venuto…
Prepara subito queste zucchine sott'olio ed avrai pronti antipasti, secondi e contorno freschi per tutto…
Lo so, lo so, accendere il forno in estate non è certo una gioia, ma…