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Fatti di Cucina

Contro il decadimento cognitivo c’è solo una alimentazione che ti sa aiutare, parola di nutrizionista

Uno studio mette in risalto l’importanza del mangiare bene. Se lo fai succede qualcosa di osservato a livello fisico all”interno del cervello, con una componente che migliora.

Decadimento cognitivo, uno dei modi per prevenirlo e fare in modo di stare ben protetti riguarda l’alimentazione. Mangiare bene è un vero e proprio scudo contro qualsiasi tipo di inconveniente che potrebbe andare ad interessare la salute. E questo perché una alimentazione sana fa in modo che tu possa assimilare molti nutrienti, tra i soliti noti fibre, vitamine, proteine, sali minerali e grassi buoni. Avere abitudini sbagliate invece causa una diminuzione della assunzione di queste componenti importanti.

Ed al contempo, arrecano danni legati alla assimilazione di calorie e grassi in eccesso. Le conseguenze in questo caso sono da collegare al sorgere di obesità, diabete, ipertensione, ictus ed infarti e forme di cancro agli organi del sistema digerente. Non fare attenzione ha come risultati estremi proprio questo. Il fisico e le funzioni cognitive risultano più compromessi se l’alimentazione non rispetta certe indicazioni, in termini di qualità del cibo, quantità e frequenza di assunzione.

Cosa prendere per il decadimento cognitivo?

Grazie ad uno studio, è saltata fuori una correlazione direttamente proporzionale tra aspetti come le funzioni cognitive, la misura della circonferenza e come e quanto si mangia. Mangiare in maniera sana ti protegge sia la mente che il girovita, tenendo così bassa anche la misura di grasso addominale. A condurre le osservazioni in questione sono stati alcuni esperti delle inglesi Università di Oxford ed University College di Londra. Con loro hanno collaborato diversi specialisti tedeschi, olandesi e francesi.

I risultati delle loro osservazioni hanno trovato pubblicazione sulla rivista di settore JAMA Network Open. Lo scopo di questo studio era capire come una dieta possa influire sul corpo ed anche sulla attività di alcune specifiche aree del cervello. Lo hanno fatto sottoponendo ad osservazioni migliaia di soggetti di ogni genere, in preponderanza di mezza età. Ma le osservazioni sono cominciate nel 2004, quando gli stessi soggetti erano molto più giovani.

Cosa prendere per il decadimento cognitivo? – buttalapasta.it

Servendosi di risonanze magnetiche, è stato possibile avere ovviamente la conferma di quel che già si sapeva. E cioè che una dieta più sana in mezza età fa stare meglio. C’è in particolare una memoria migliorata e più reattività nel ricordare e nel riflettere.

Migliore è lo stile di vita e meglio stai

C’è anche una prova concreta di ciò, con una maggiore integrità della cosiddetta sostanza bianca, un tessuto del sistema nervoso centrale contenente le fibre nervose che collegano cervello e midollo spinale. A formarla sono dei prolungamenti di neuroni, gli assoni, con un rivestimento di mielina, che dà loro questa colorazione bianca. C’è anche un migliore rapporto tra vita e fianchi. Mentre al contrario chi mangia male porta al sorgere di effetti contrari e con una sostanza bianca meno intatta.

Ad ogni modo, tutto ciò è la ennesima ed ulteriore riconferma di come gli stili di vita che adottiamo si ripercuotano nel bene o nel male a seconda della loro natura su quella che è la nostra salute. Ne va di un deperimento fisico ma anche psichico. Alimenti malsani, come quelli processati e contenenti grassi, sali e zuccheri in eccesso, conservanti ed additivi vari, fanno aumentare anche il rischio che sorgano malattie neurodegenerative dalla mezza età in poi.

Migliore è lo stile di vita e meglio stai – buttalapasta.it

Infatti portano all’accumulo della proteina beta-amiloide in eccesso, con conseguenti danni ai tessuti cerebrali. Invece un miglioramento può persino aiutare nei casi di Alzheimer lieve. Ci sono studi che dimostrano che alcuni individui sono in grado di conoscere una riparazione dei tessuti tale da portare a riacquisire le facoltà perdute, adottando abitudini sane.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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