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Primi Piatti

Perché mangiare pasta scotta ci fa malissimo: i motivi principali sono due

La pasta scotta piace davvero a pochi, ma sarebbe un alimento da evitare anche perché può danneggiare la nostra salute, ecco perché.

Ognuno può avere i suoi gusti a livello di formato, ma è difficile trovare qualcuno che non ami la pasta, ritenuta l’alimento per antonomasia della cucina italiana, che amiamo gustare anche all’estero, anche se non sempre così appetitosa. Si tratta inoltre di un primo davvero versatile, che può essere condito in una molteplicità di modi, mentre per quanto riguarda la cottura nella maggior parte dei casi si preferisce che sia al dente.

A volte peòr può bastare un po’ di distrazione per non toglierla dal fuoco nel momento migliore e ritrovarsi con la pasta scotta, decisamente poco invitante già da vedere e ancora meno da mettere sotto i denti. Questa è infatti molliccia e quasi simile a una colla, per questo verrebbe subito la voglia di gettarla via, pur sapendo di avere sprecato il prodotto. Farlo sarebbe l’ideale anche se si vuole preservare la nostra salute, anche non tutti potrebbero saperlo.

Evita la pasta scotta: non è solo un problema di gusto

Nel momento in cui ci si accorge di avere preparato un piatto di pasta scotta, magari perché non ci si ricordava più che era sul fuoco, la tentazione più facile è quella di rinunciare a quel piatto, pur avendo fame e desiderio di mangiare, Compiere questa azione sarebbe l’ideale non solo perché ci si ritroverebbe ad assaporare qualcosa di poco gradevole, ma soprattutto perché in questo modo si causano danni al nostro organismo.

Esatto, avete capito bene, un piatto simile non è per niente uutriente e diventa anche difficile da digerire, per questo se non si ha altra pasta in casa sarebbe bene preparare altro per pranzo o per cena. Non solo, l’indice glicemico diventa elevato, per questo sarebbe qualcosa da evitare per chi sta a dieta. Questo avviene per un motivo ben preciso, a cui molti potrebbero non pensare: maggiore è la cottura, più le molecole di amido vengono scomposte e più velocemente, mangiandola, il corpo assimilerà i carboidrati, causando un picco di zucchero nel sangue.

La cottura della pasta svolge un ruolo determinante – Foto | Buttalapasta.t

Chi ha problemi di stomaco e di intestino dovrebbe assolutamente preferire altro per il suo aspetto tipico colloso, che la rende già di per sé poco invitante. Questa caratteristica rende difficile il disgregamento degli enzimi digestivi, per questo il suo passaggio nell’intestino sarà più lungo e complesso.

Molto meglio preferire la pasta al dente, che non deve essere considerata con quella cruda, ma è cotta al punto giusto. In questo caso l’indice glicemico risulta essere più basso, e già questo la rende apprezzabile, ma soprattutto i germi di amido di cui è composta non si disperdono nell’acqua (il tempo trascorso all’interno è minore), questo rende inalterate tutte le sue proprietà.

Se si vuole davvero realizzare qualcosa di buono è inoltre determinante prestare attenzione anche alla quantità dell’acqua. È importante prendere una buona quantità d’acqua, da inserire in una pentola di grandi dimensioni, mentre ci vorrebbero 10 grammi di sale ogni 100 grammi di pasta (da aggiungere quando quando la superficie dell’acqua comincia a vibrare, poco prima che bolla e che si butti la pasta). Si riduce inoltre il rischio di avere la pasta scotta aggiungendo un filo d’olio appena scolata.

 

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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