Di Isabella Insolia | 12 Novembre 2025

Hai dubbi se l’olio è davvero nuovo? Mia suocera mi ha insegnato questo trucco: non mi faccio fregare - buttalapasta.it
È una cosa comune avere dubbi sulla qualità dell’olio nuovo. Con un trucco però è possibile andare sul sicuro: ecco che cosa fare.
Ingrediente prezioso in quasi tutte le ricette della dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva è da sempre elogiato dagli esperti nutrizionisti non solo per il suo sapore intenso e per le sue abilità nel conferire gusto ai piatti, ma anche per i suoi numerosi benefici per la salute: ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, così come aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, non tutti gli oli d’oliva sono uguali ed è importante riconoscere quello di qualità.
L’olio extravergine di oliva è uno degli ingredienti protagonisti della tradizione culinaria italiana, impossibile pensare a non averne sempre una bottiglia di scorta. Tuttavia, uno dei tranelli in cui qualsiasi persona non esperta può inciampare è quello che un olio vecchio venga venduto come nuovo. Una scelta sbagliata non solo compromette il sapore delle ricette ma anche i benefici che ognuno di noi può ricavarne.
Per fortuna, però, è possibile individuare all’istante un buon prodotto, sebbene l’offerta è molto ampia e la scelta potrebbe rivelarsi più complicata del previsto. In particolare, ci sono dei criteri per poter riconoscere l’olio nuovo dal vecchio, basta sapere cosa vedere per andare sul sicuro.
Come riconoscere l’olio nuovo da quello vecchio: basta sapere questi criteri
Nel caso in cui il consumatore avesse acquistato un olio extravergine di oliva non nuovo, ci sono alcune caratteristiche per poterlo riconoscere ed è importante saperle così da evitare di farsi fregare. Il primo criterio evidente è la presenza di un odore sgradevole: l’olio nuovo ha un aroma piacevole e fruttato, mentre quello vecchio ha un odore rancido per via degli acidi grassi liberi.
Come riconoscere l’olio nuovo da quello vecchio: basta sapere questi criteri – buttalapasta.it
Se un olio non è dell’annata ha un sapore alterato, piuttosto rancido, quindi non è amaro e piccante come quello nuovo. In sostanza, quando il consumatore trova l’olio “delicato”, vuol dire che questo ha poco sapore e potrebbe essere vecchio. Quando il prodotto è vecchio anche il colore è alterato: quello nuovo varia dal verde scuro al giallo oro, mentre quello vecchio diventa marrone o scuro.
Un altro elemento importante da notare è la presenza di sedimenti sul fondo della lattina o della bottiglia. Lo stesso vale anche per la consistenza alterata, in quanto l’olio vecchio potrebbe essere più viscoso e denso di quello nuovo. È bene sottolineare anche il fatto che l’olio può cambiare anche a causa di una conservazione sbagliata, anche se l’olio è nuovo. Per questo è fondamentale conservare l’olio di oliva in maniera adeguata per evitare alterazioni.
Un altro suggerimento importante per evitare l’ossidazione dell’olio è quello di usare i tappi a chiusura ermetica una volta aperta la confezione, la bottiglia o la lattina acquistata. Il colore, l’odore e il sapore è difficile notarli quando si acquista l’olio al supermercato, per questo è sempre opportuno acquistare il prodotto direttamente in frantoio, così da toccare con mano la qualità.
Parole di Isabella Insolia
Classe 1993. Ha una laurea magistrale in Studi Politici e Internazionali e un Master in Comunicazione. Offre una lente d’ingrandimento sulla società attraverso uno sguardo sulla società: dall’economia alla politica, senza tralasciare il gossip. Ama il cinema e la musica, arti che hanno sempre sciolto quesiti latenti.