Acqua contaminata, l'allarme arriva anche in Italia: attenzione a questa, è quella più pericolosa secondo i dati

Una scienziata che raccoglie un campione di acqua da una fonte

Acqua contaminata, l'allarme arriva anche in Italia: attenzione a questa, è quella più pericolosa secondo i dati - buttalapasta.it

I più recenti report riguardo all’acqua contaminata in Italia non fanno affatto dormire sonni tranquilli. C’è un livello di presenza di PFAS che è estremamente preoccupante.

Acqua contaminata, la situazione è seria. Più studi fanno sapere come i famigerati PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche, che sono estremamente nocive per la salute, trovino un largo spazio in molti ambiti. Ambiti che riguardano tanto l’acqua confezionata, sia in bottiglie di plastica che di vetro (colpa dei tappi in questo caso) che le fonti idriche di origine. L’inquinamento attanaglia tutto il mondo e l’acqua contaminata ne è solo uno dei tanti esempi.

Per quanto riguarda l’Italia, le Regioni più compromesse sono il Piemonte ed il Veneto, come fatto sapere da Utilitalia, la federazione alla quale hanno aderito oltre 400 gestori di gestione delle risorse idriche. I PFAS sono soggetti a delle limitazioni per opera di appositi regolamenti stabiliti dall’Unione Europea. Eppure i livelli di queste sostanze risultano essere spesso molto elevati, come confermato dalla Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Quali sono gli effetti dei PFAS sulla salute?

I PFAS sono una categoria di più di 15mila composti chimici utilizzati abitualmente in ambito industriale. Servono a creare imballaggi, confezionamenti e simili. Il problema è che questi prodotti rilasciano dei residui che vanno a finire in cibi e bevande.

Questi residui da PFAS si accumulano nell’organismo e sono causa di diverse forme di cancro, come confermato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). E non mancano ulteriori rischi, legati ad esempio a problematiche di sviluppo del feto nelle donne incinte.

Un campione d'acqua appena raccolto

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Altre conseguenze negative dei PFAS includono problemi all’apparato tiroideo ed a quello riproduttivo, oltre che a quello immunitario. I limiti decretati da Bruxelles riguardo alla presenza di PFAS nell’acqua potabile ammonta a 0,5 μg/L. E non possono essere superati, pena il richiamo alimentare o la interdizione all’accesso ed all’uso delle acque fuori parametro di legge.

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Serve una spesa enorme e tanto tempo per rendere le acque sicure

In Italia c’è l’apposita normativa nel D.lgs. 18/2023, con i soggetti delle gestioni idriche che hanno fatto però sapere di essere impossibilitati a mettersi in regola nell’immediato.

Da parte loro c’è la necessità di una proroga fino al 2027 allo scopo di adeguare le infrastrutture esistenti. Rimuovere i PFAS dall’acqua è un qualcosa di molto costoso, ed oltre al trattamento chimico ai carboni attivi richiederebbe pure un rifacimento totale della rete idrica, che risale a decenni e decenni fa. Si parla di milioni, milioni e milioni di euro.

Una fonte di acqua

Serve una spesa enorme e tanto tempo per rendere le acque sicure – buttalapasta.it

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Alcune rilevazioni riferiscono di come le acque italiane siano contaminate anche solo in minima parte per un totale del 79%. Si capisce quindi come questa sia una problematica che richiede molti impegni per potere portare a dei risultati anche un minimo soddisfacenti.

Parole di Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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