Di Veronica Elia | 22 Settembre 2025

Caffè al bar, non sempre è buono come a casa: 10 regole d'oro per riconoscere il migliore (Buttalapasta.it)
Caffè al bar, puoi dire che è veramente buono solo se rispetta queste 10 regole, altrimenti è meglio berlo a casa.
Il caffè per noi italiani è un piacere irrinunciabile. Una piccola coccola da concedersi durante la giornata per prendersi una breve pausa dagli impegni quotidiani e ricaricare le pile. Che si beva da soli a casa o al bar con amici e colleghi, l’importante è che sia buono. Molti preferiscono di gran lunga il caffè fatto con la moka, altri invece amano l’espresso del bar.
Ma attenzione, perché non tutti lo sanno fare bene! A chi è che non è mai capitato almeno una volta nella vita di entrare in un bar e di bere un caffè bruciato? Ebbene, se vuoi essere davvero sicuro di consumare un buon espresso è necessario che rispetti queste regole.
Caffè al bar perfetto: le 10 regole d’oro che deve rispettare
Non sempre il caffè del bar è più buono di quello che facciamo noi a casa con la moka o la macchinetta delle cialde o delle capsule. Perché un espresso sia fatto a regola d’arte deve rispettare delle regole ben precise. Lo specifica il Codacons, che di recente ha reso noto il Decalogo del buon caffè espresso. Si tratta di una serie di caratteristiche che ci aiutano ad orientarci nella scelta, perché il caffè deve essere un piacere!

Caffè al bar perfetto: le 10 regole d’oro che deve rispettare (Buttalapasta.it)
- Il caffè va macinato al momento: se la polvere rimane nel macinino per troppo tempo perde aroma ed intensità.
- La macchina deve essere pulita: portafiltri e beccucci sporchi rilasciano residui che alterano il gusto e poi ciò comporta problemi a livello di igiene.
- Prima di ogni caffè bisogna fare il “flush”: si tratta del getto d’acqua rilasciato dalla macchina del caffè. Bisogna farlo prima di ogni espresso per evitare che nella macchina rimanga acqua stagnante o residui vari, con il risultato che il caffè venga amaro.
- La tazzina deve essere calda: il caffè va servito nella tazzina calda, ma non bollente.
- Non deve mancare la crema: un buon espresso è sempre caratterizzato da una cremina uniforme, senza grosse bolle e di color nocciola.
- Il flusso deve essere regolare: quando il caffè scende dalla macchina deve farlo in modo fluido e costante. Se viene giù a gocce o troppo velocemente, vuol dire che c’è qualcosa che non va con la macinatura o con la macchina.
- Il gusto deve essere equilibrato: un buon espresso ha un sapore intenso e persistente, ma non bruciato e troppo amaro. Questi potrebbero essere segnali di una tostatura eccessiva o di una macchina mal regolata.
- La campana del macinino deve essere curata: i chicchi devono essere conservati in un contenitore pulito, lontano da umidità e luce, altrimenti diventano rancidi.
- Il caffè deve essere di qualità: chicchi troppo scuri e oleosi indicano lavorazioni estreme che eliminano l’aroma naturale.
- Non devono mancare competenza e attenzione: per concludere, anche l’esperienza del barista fa la differenza. Tecnica, formazione e rispetto per il cliente sono infatti ‘ingredienti’ imprescindibili per fare un buon caffè.
Parole di Veronica Elia
Sono Veronica e sono una giornalista pubblicista iscritta all'ordine dei Giornalisti della Lombardia, laureata in Editoria presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2015 comincio il mio percorso giornalistico ed inizio a collaborare con diverse realtà editoriali in Italia e in Svizzera. Il mio motto? "Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita".