Di Samanta Airoldi | 23 Ottobre 2025

Flavio Briatore, stangata per il Crazy Pizza: dovrà cambiare nome -(foto IG@briatoreflavio)- Buttalapasta.it
Le stangate non risparmiano proprio nessuno, nemmeno un grandissimo imprenditore del calibro di Flavio Briatore. Un dettaglio che nessuno avrebbe immaginato sta minacciando il Crazy Pizza.
Dopo anni e anni passati ad aprire e gestire con enorme successo club serali come il Billionaire in Costa Smeralda, Flavio Briatore ha deciso, di tuffarsi nel mondo del food e di aprire una catena di pizzerie: le Crazy Pizza. Crazy – dall’Inglese, che significa “pazze”- in quanto si tratta di un prodotto originale e completamente diverso rispetto alla pizza a cui siamo sempre stati abituati in Italia.
Nei locali di Briatore la base della pizza è sottilissima e realizzata senza lievito. La vera chicca, però, sono gli ingredienti per le varie farciture: materie prime di altissima qualità, gourmet e degne di ristoranti stellati. Infatti i prezzi non sono proprio super abbordabili anche se i vari Crazy Pizza sono sempre pieni di clienti.
Dopo aver inaugurato un Crazy Pizza a Milano e poi a Napoli, poi ancora a Londra, a Montecarlo e a Dubai, Briatore ha deciso di aprire una pizzeria anche a Torino, in pieno centro. Ed è proprio qui, nel capoluogo piemontese, che hanno avuto inizio i problemi. E’ accaduto qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare.
Crazy Pizza dovrà cambiare nome: ecco cosa è successo
Un imprenditore come Flavio Briatore non è sicuramente abituato a perdere e a cedere il passo proprio non ci sta. Qualche giorno fa ha inaugurato un nuovo Crazy Pizza a Torino, in pieno centro. Ma non aveva fatto i conti con un problema che, purtroppo, si è subito presentato.

Crazy Pizza dovrà cambiare nome: ecco cosa è successo -(foto IG@crazypizza__official)- Buttalapasta.it
Quando si apre un locale, un ristorante, una pizzeria o una qualunque attività commerciale, ad una cosa, soprattutto, bisognerebbe prestare attenzione: che nessun’altra attività, nello stesso settore, abbia il nostro nome. Altrimenti, nel migliore dei casi, confondiamo i clienti ma nel peggiori rischiamo guai legali. Dal punto di vista legale Flavio Briatore non rischia nulla in quanto, da esperto imprenditore, ha subito registrato il marchio.
Il problema è nato quando qualche sera fa dei clienti, prenotando online un tavolo al Crazy Pizza, credevano di andare a cena da Briatore e, invece, si sono trovati da tutt’altra parte: in una pizzeria storica nella periferia di Torino. Per quanto la pizza sarà stata certamente ottima, non era proprio quello che si aspettavano. Infatti a Torino esiste già da 25 anni una pizzeria che porta il nome di Crazy Pizza, gestita dal signor Paolo Anastasio. In questi giorni il signor Anastasio è stato inondato da prenotazioni di persone confuse le quali erano convinte di prenotare un tavolo nel locale di Briatore e non nel suo.

A Torino c’era già un altro Crazy Pizza -(foto IG@crazypizza__official)- Buttalapasta.it
Ma non è questo il dramma: i legali di Briatore lo hanno contattato e gli è stato chiesto di cambiare nome alla sua pizzeria. Briatore si è gentilmente offerto di aiutare il signor Anastasio a sostenere tutte le spese che dovrà affrontare per questa modifica. Ma nonostante questa offerte di aiuto lo storico pizzaiolo torinese non ne vuole sapere: il suo Crazy Pizza c’era da molto prima che arrivasse Briatore a Torino. La differenza è che Briatore, come puntualizzato sopra, ha fatto registrare il marchio mentre il signor Anastasio no. Quindi, con ogni probabilità dovrà cedere e cambiare nome per non correre guai con la Legge.
Parole di Samanta Airoldi
Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.