Lo paghiamo sempre di più ma secondo gli esperti il caffè italiano è il peggiore al mondo: ecco cosa c'è dentro

tazzina di caffè

Lo paghiamo sempre di più ma secondo gli esperti il caffè italiano è il peggiore al mondo: ecco cosa c'è dentro/Buttalapasta.it

Siamo dei grandi consumatori di caffè e crediamo che quello che beviamo in Italia sia il migliore al mondo. Di tutt’altro avviso, però, gli esperti del settore: il caffè italiano è il peggiore!

Penso non esista un solo italiano che al mattino non si beve una bella tazzina di caffè nero e fumante. Un piccolo piacere della vita che ci fa iniziare al meglio le nostre giornate. E poi un altro a metà mattina e poi ancora nel pomeriggio: insomma inutile specificare che per noi il caffè è quasi una seconda religione.

Forse non siamo il popolo che ne consuma di più in assoluto ma sicuramente siamo nella top 5 e andiamo molto fieri del nostro espresso. Talmente fieri che non ci facciamo troppi problemi nemmeno a pagarlo 2.50 euro nei bar del centro di alcune città. A differenza di altri popoli per noi il caffè è quello ristretto nella tazzina, si beve in un minuto, non lo si lascia raffreddare nel maxi bicchiere di cartone.

Insomma, esattamente come funziona per la pasta e per la pizza, siamo assolutamente dell’idea che il caffè che beviamo in Italia sia ineguagliabile, il migliore in tutto il mondo. Ma la nostra opinione deve fare i conti con la realtà e la realtà, secondo gli esperti del settore, è che il caffè italiano non solo non è il migliore ma è addirittura il peggiore al mondo. Nella nostra amata tazzina finiscono sostanze che nemmeno possiamo immaginare.

Caffè italiano bocciato: ecco cosa contiene veramente

C’è chi rinuncia alla pasta e chi non ama nemmeno troppo la pizza ma di certo nessun italiano potrebbe mai fare a meno della sua cara tazzina di caffè al mattino. Eppure secondo gli esperti del settore, nella tazzina di espresso che beviamo al bar c’è tutt’altro di quello che immaginiamo e, ad oggi, il caffè che si beve in Italia è il peggiore al mondo.

tazzina di caffè su un tavolino con accanto un giornale e una pianta

Caffè italiano bocciato: ecco cosa contiene veramente/Buttalapasta.it

Molti di noi si saranno accorti che spesso il caffè che consumiamo al bar è particolarmente amaro. Siamo soliti dare la colpa alla macchinetta o all’acqua che forse aveva troppo calcare o al barista che quel giorno era un po’ distratto. In realtà le cose stanno ben diversamente. Oggi la maggior parte dei caffè che beviamo sono frutto di una tostatura eccessiva che serve per coprire i difetti  di una cattiva miscela.

E perché mai la miscela dovrebbe essere cattiva? La risposta è scontata: per tenere bassi i costi di produzione. Il caffè è una delle colture che più risente dei cambiamenti climatici che si stanno registrando: i raccolti sono sempre più scarsi. Dunque è fondamentale tenere bassi i costi. Non solo: talvolta le persone che ci preparano il caffè, non hanno alcuna competenza in materia in quanto, in Italia, per aprire un bar non serve avere alcuna licenza.

E’ sufficiente rivolgersi ad una torrefazione che ci fornirà il suo prodotto e noi dovremo solo preoccuparci di vendere. Di conseguenza a volte non lo sa nemmeno il barista che cosa contiene di preciso la miscela di caffè che ci sta preparando. Tra l’altro la  schiuma che noi tanto amiamo quando beviamo l’espresso, non è affatto una qualità ma, anzi, è un grave difetto: serve per mascherare una miscela amara frutto di una pessima tostatura.

Parole di Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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