Lotta al consumo di carne e pesce: in questa città se ti sorprendono a mangiarli rischi addirittura il carcere

La lotta al consumo di carne e pesce si fa sempre più dura. In una città addirittura è vietato consumarli: se andrai qui in vacanza attenzione, rischi il carcere anche solo per un hamburger.

Entro i limiti stabiliti dalla Legge del paese in cui si vive, ognuno di noi è libero di mangiare o non mangiare tutto quello che preferisce. Al mondo c’è posto per tutti: onnivori, vegetariani, vegani e qualunque altra scelta di vita o alimentare. L’importante è avere rispetto gli uni degli altri, sempre.

E’ sicuramente vero che negli ultimi anni, gli stessi medici e gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno messo in guardia da un consumo eccessivo di carne e, in particolar modo di carne rossa. Dagli anni ’80 in avanti abbiamo cominciato a mangiarne troppa e di scarsa qualità, proveniente spesso da allevamenti di tipo intensivo. Questo tipo di allevamenti non solo sono una ferita per l’etica ma contribuiscono anche ad aumentare le emissioni senza contare che vengono consumate quantità davvero enormi di risorse idriche e di suolo.

Per tutte queste ragioni, fatta sempre salva la libertà di scelta di ciascuno, sarebbe opportuno quantomeno ridurre il consumo di carne e acquistare solo quella proveniente da allevamenti estensivi. C’è una città che però ha deciso di andare oltre e di mettere fuori Legge la carne e anche il pesce: se quest’estate deciderete di andare in vacanza qui, attenzione perché potreste addirittura finire in carcere per un hamburger o una bistecca.

Mangi carne o pesce? In questa città rischi il carcere

Hai già prenotato le vacanze? Attenzione a scegliere bene la meta: se vai in questa città potresti finire in carcere se ti sorprendono con un hamburger o una bistecca. Il consumo di carne  e pesce qui è stato vietato dalla Legge.

Mangi carne o pesce? In questa città rischi il carcere/Buttalapasta.it

La città in questione non si trova in Italia ma in India e si tratta di Palitana. A Palitana, dal 2014, la macellazione degli animali, la produzione, la vendita e il consumo di carne sono stati messi fuori Legge per motivi religiosi in seguito ad uno sciopero della fame di 200 monaci.

I monaci in questione fanno parte del movimento del giainismo, una delle più antiche religioni del mondo. Più che una religione è una vera e propria filosofia di vita che influenza in modo profondo anche le scelte alimentari. Infatti chi abbraccia questo credo non solo deve mettere al bando carne e pesce ma anche uova, miele e quelle piante come cipolle, patate, carote, rape e bulbi, in cui la radice viene estirpata interamente.

Non solo: vietati anche i frutti in cui non si possono separare la polpa dai semi come il melograno e il kiwi perché – a detta loro – se li mangiassimo, mangiando anche il seme, non permetteremmo alla pianta di compiere il ciclo di vita. Una dieta decisamente restrittiva a cui pure i turisti devono adeguarsi in quanto, trattandosi di alimenti fuori legge, si rischiano pesanti sanzioni se non addirittura il carcere.