Di Samanta Airoldi | 9 Settembre 2025

Mancia obbligatoria al ristorante anche in Italia, arriva la conferma: saremo costretti a pagarla/Buttalapasta.it
Presto potremmo dover pagare la mancia ogni volta che pranziamo o ceniamo al ristorante, non sarà più una libera scelta. Vediamo a quanto ammonterà.
Paese che vai e usanza che trovi. E questo vale soprattutto al ristorante. Nei Paesi anglosassoni e negli Stati Uniti è normale andare al ristorante per cena intorno alle ore 18 mentre nei Paesi latini guai a presentarsi prima delle 21.30: potrebbero pensare che siete lì per fare colazione.
Ma gli orari non sono l’unico distinguo che separa le varie culture a tavola. Diciamo che in Italia siamo molto “morbidi” su certi aspetti tra cui lasciare o no la mancia: sta a noi decidere liberamente se lasciare un surplus al cameriere che ci ha servito al tavolo oppure pagare solo il conto e andare via come se nulla fosse.
In Giappone la mancia è addirittura considerata un’offesa in quanto eccellere nel servizio è la normalità e, dunque, non c’è bisogno di alcun riconoscimento. All’opposto troviamo gli USA: nel paese a stelle e strisce la mancia è obbligatoria e viene in automatico addebitata sul conto. A quanto ammonta? Solitamente si va dal 15 al 20% . Presto questa politica potrebbe arrivare anche in Italia: addio libera scelta, la mancia potrebbe diventare obbligatoria. Ma sarà una buona idea?
Mancia obbligatoria: la proposta del ristoratore bolognese fa discutere
Ogni paese ha le sue usanze soprattutto a tavola. Basti pensare che in certi Stati al ristorante possono servirvi del polpo ancora vivo e vegeto mentre in altri, al posto dei tovaglioli, troverete rotoli di carta igienica sul tavolo. E che dire della mancia? Questione di abitudine oppure deve diventare un obbligo? La proposta di un ristoratore bolognese fa parecchio discutere.

Mancia obbligatoria: la proposta del ristoratore bolognese fa discutere -(foto IG@piero_pompili_bo)- Buttalapasta.it
La proposta arriva dal signor Pietro Pompili, manager del ristorante Al Cambio, a Bologna. Pompili – al Corriere di Bologna – ha spiegato che il settore della ristorazione è sempre più in crisi in quanto i costi aumentano e si fa fatica a tirare avanti. Soprattutto si fa fatica a garantire un buono stipendio ai dipendenti e per questo molti giovani ormai non vogliono più fare questo mestiere: “Per arrivare ad una busta paga sui 3000 euro, il datore di lavoro può arrivare sui 4500/4800, stipendi manageriali che un ristoratore non può affrontare”.
Da qui l’idea di introdurre la mancia obbligatoria in modo da poter aumentare lo stipendio ai dipendenti ma senza gravare sulle tasche del ristoratore. Pompili propone una mancia ben distante da quella degli Stati Uniti: appena del 5% che, a conti fatti, su una cena di 100 euro significherebbe appena 5 euro in più.
“Un 5% del totale non inciderebbe tanto sulla spesa e sarebbe un aiuto importante per tutti quelli che lavorano nel settore”- ha concluso Pompili. Una proposta che, presto, potrebbe essere accolta. Il dubbio, tuttavia, è che molti, contrari alla mancia obbligatoria, potrebbero decidere di boicottare i ristoranti o di diradare le cene fuori. A quel punto non mancherebbe il personale ma mancherebbero i clienti e per i ristoranti, insomma, si passerebbe dalla padella alla brace.
Parole di Samanta Airoldi
Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.