Non conservare più il riso così, metti a rischio la tua salute: è un errore che fanno tutti in cucina

come conservare correttamente riso

Come conservi il riso? Ecco l'errore da non commettere più - Buttala Pasta.it

Tutti abbiamo commesso questo errore: ecco perché non devi più conservare il riso come hai sempre fatto, perché può diventare pericoloso.

Dopo aver cucinato ina ricetta a base di riso, potrebbe avanzare una porzione che verrà consumata nei pasti successivi. Sarà capitato a tutti di lasciare la pentola con coperchio sui fornelli o il piatto nel forno a microonde perché è ancora troppo caldo. Alcune volte il cibo preparato potrebbe rimanere molte ore conservato in quel modo, e questo non va bene sia per le pietanze che per la nostra salute. Ecco perché devi iniziare a conservare il riso in maniera diversa dal solito.

Il riso fa parte della tradizione culinaria italiana da tempi antichi. Possiamo vantare il nostro amato risotto allo zafferano, ma anche tutti gli altri risotti preparati con verdure, pesce e carne, arrivando a timballi e insalate di riso. In commercio infatti possiamo trovare numerose tipologie di riso adatte a preparazioni diverse grazie alle loro qualità (il parboiled si presta a numerose preparazioni, quello per timballo rilascia molto amido, quello integrale e quello basmati si prestano perfettamente a ricette pratiche e fresche).

Quando questo prezioso alimento di origine asiatica è ancora crudo, è giusto conservarlo a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e non a diretto contatto con i raggi del sole. Quando viene cotto, la situazione cambia. Se abbiamo del riso in bianco in più o è avanzata una porzione di quello già condito, non dovremmo lasciarlo a temperatura ambiente per più di un’ora per evitare intossicazioni alimentari e fastidiose conseguenze. Va fatto raffreddare e conservato nel modo giusto. Ti stai chiedendo come? Ecco tutti i consigli e soprattutto i motivi per mettere in pratica queste accortezze.

Perché non lasciare il riso a temperatura ambiente e come conservarlo

Anche se abbiamo l’abitudine di conservare il riso riponendolo in frigorifero, tutti lo lasciamo raffreddare a temperatura ambiente. Potrebbero passare anche ore prima che la pentola o il contenitore raggiungano una temperatura tale da poterlo riporre su uno dei ripiani dell’elettrodomestico che lo proteggerà fino alla successiva consumazione, ma questa abitudine nasconde una terribile verità che devi assolutamente sapere per non correre alcun rischio.

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Lasciare il riso avanzato fuori dal frigorifero favorisce una più rapida proliferazione di batteri – ButtaLaPasta.it

Il motivo per cui dobbiamo assolutamente cambiare questa abitudine lo dobbiamo ad un minuscolo organismo vivente responsabile delle inaspettate intossicazioni alimentari: stiamo parlando del Bacillus Cereus, un batterio già presente sotto forma di spore all’interno dei chicchi di riso. È in grado di resistere anche a temperature molto elevate e quindi anche alla cottura. In una situazione più favorevole, quando si raggiunge la temperatura ambiente, queste spore possono proliferare senza sosta.

Grazie all’umidità contenuta nel riso dopo la cottura, i batteri raggiungono una quantità tale da causare un’intossicazione anche molte ore dopo aver mangiato la porzione di riso. Le conseguenze possono protrarsi anche per giorni, manifestandosi con vomito e dissenteria. Ma quindi qual è il modo giusto per conservare il riso avanzato? Adesso sappiamo con certezza che non dobbiamo assolutamente lasciarlo all’esterno del frigorifero, ma dobbiamo farlo comunque raffreddare.

Per velocizzare questo processo, basterà stendere il riso su una teglia per favorire la dispersione del calore, oppure riponendo la porzione in un contenitore ermetico per poi riporlo direttamente in frigorifero evitando danni all’elettrodomestico o consumare più energia elettrica. In questo modo potremo mangiare il nostro risotto o riutilizzare il riso in bianco per altre ricette senza correre alcun rischio perla nostra salute.

Parole di Manuela La Martire

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