Questo dolce toscano ha più di 100 anni, si faceva solo alle feste di paese: io ormai lo preparo tutte le domeniche, credimi ti fa leccare pure le dita

rotolo dolce crema e cioccolato

Questo dolce toscano ha più di 100 anni, si faceva solo alle feste di paese: io ormai lo preparo tutte le domeniche, credimi ti fa leccare pure le dita (Buttalapasta.it)

Questo antico dolce toscano un tempo si faceva alle feste di paese, ma siccome i miei lo adorano io lo faccio sempre.

Hai mai sentito parlare del gattò all’aretina? Di solito con il termine ‘gattò’ si intende il pasticcio di patate, salumi e formaggio napoletano. Dalle parti di Arezzo, invece, il gattò è un dessert antichissimo, che un tempo si preparava per le feste di paese, per i matrimoni, per i banchetti e per altre ricorrenze speciali.

Oggi molte famiglie toscane ancora lo fanno e pure io, che ho imparato la ricetta da una zia, lo faccio spessissimo, dal momento che piace tanto anche ai miei figli. Salva la ricetta e prova a replicarla con le tue mani.

Gattò all’aretina: l’antica ricetta del dolce toscano delle feste

Il termine ‘gattò’ deriva dal francese ‘gateau’, che significa appunto ‘dolce’ o ‘torta’. Nella cucina italiana questa espressione viene spesso usata in riferimento al pasticcio di patate napoletano, ma in Toscana è un vero e proprio dolce delle feste. In pratica, si tratta di una pasta biscotto arrotolata, bagnata con Alchermes e farcita con crema pasticcera e crema al cioccolato. Una vera squisitezza! Se cerchi un dolce fresco per l’estate, prova la torta fredda al pistacchio.

Ingredienti per 12 persone

  • 4 uova;
  • 120 grammi di zucchero;
  • 120 grammi di farina 00;
  • 1 limone;
  • 1 pizzico di sale.

Per la farcia

  • 750 grammi di latte;
  • 170 grammi di zucchero;
  • 5 tuorli;
  • 75 grammi di amido di mais;
  • 50 grammi di cioccolato fondente;
  • alchermes q.b.;
  • acqua q.b.;
  • zucchero a velo q.b.

Preparazione

rotolo dolce a fette

Gattò all’aretina: l’antica ricetta del dolce toscano delle feste (Buttalapasta.it)

  1. Per fare il gattò all’aretina, inizia a preparare la pasta biscotto montando le uova a temperatura ambiente insieme allo zucchero e alla scorza di limone grattugiata con l’aiuto delle fruste elettriche.
  2. Aggiungi la farina setacciata ed il sale in due volte ed amalgama il tutto con una spatola in silicone, compiendo dei movimenti delicati dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
  3. Travasa l’impasto su una teglia rettangolare grande 30×40 centimetri, coperta di carta da forno, e livella bene la superficie.
  4. Inforna a 200 gradi per 7-8 minuti e, trascorso il tempo necessario, tira fuori la pasta biscotto, capovolgila su un canovaccio pulito e togli la carta da forno.
  5. Arrotola la base su se stessa con l’aiuto del canovaccio e lasciala avvolta al suo interno finché non si sarà raffreddata.
  6. Nel frattempo, prepara le creme. Porta a bollore il latte con la scorza del limone intera e in una scodella a parte sbatti i tuorli con lo zucchero.
  7. Unisci l’amido, mescola bene e versa il composto sul latte bollente, mescolando con una frusta per 3-4 minuti, finché la crema non si sarà addensata.
  8. Dividi, quindi, la crema in 2 parti e ad una aggiungi il cioccolato fondente tritato e poi mescola fino a farlo sciogliere completamente.
  9. A questo punto, riprendi la pasta biscotto, srotolala, bagnala con acqua e Alchermes in parti uguali e nel senso della lunghezza spalma la base per metà con la crema classica e l’altra metà con la crema al cioccolato.
  10. Arrotola di nuovo il tutto, spolvera la superficie con lo zucchero a velo e conserva il gattò all’aretina in frigo per 2 ore prima di servirlo tagliato a fette.

Parole di Veronica Elia

Sono Veronica e sono una giornalista pubblicista iscritta all'ordine dei Giornalisti della Lombardia, laureata in Editoria presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2015 comincio il mio percorso giornalistico ed inizio a collaborare con diverse realtà editoriali in Italia e in Svizzera. Il mio motto? "Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita".

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