Di Samanta Airoldi | 28 Novembre 2025

Ristoranti nel mirino: questa disattenzione sul menù può costare una multa di 4000 euro/Buttalapasta.it
Fioccano multe sui ristoranti negli ultimi tempi: una disattenzione apparentemente banale può costare carissima, anche 4000 euro. Vediamo cosa non bisogna fare.
Sono anni che per i ristoranti, le pizzerie e i bar non è un buon periodo. Prima il biennio pandemico e poi lo smart working non hanno sicuramente agevolato gli affari di queste attività. Non solo: l’inflazione ha provocato aumenti in ogni settore. E dunque sono aumentati gli affitti dei locali, le bollette e i prezzi delle materie prime.
Il risultato lo abbiamo sotto i nostri occhi: anche nelle grandi città dove la clientela non mancherebbe, sono sempre di più le attività ristorative – talvolta anche gli stellati – che abbassano la saracinesca per non rialzarla più. E quelli che, tra alti e bassi, riescono a restare in piedi devono escogitare mille stratagemmi per conquistare una platea sempre più ampia aumentando, dunque, i clienti.
Anche in questo caso, però, non è sempre facile: non basta introdurre nel menù nuove pietanze e ampliare la scelta. Bisogna farlo con molta cautela. Infatti, in questo periodo, è facilissimo beccarsi una sanzione salatissima per una banale disattenzione: un piccolo errore nel menù ed ecco che fiocca la multa. In cosa consiste questo errore? Non lo immaginerete mai.
Multe al ristorante: ecco l’errore che può costarti caro
Non sono tempi facili per le attività ristorative: meno clienti e costi da sostenere sempre più elevati. Non solo: anche la burocrazia talvolta non aiuta. Un piccolissimo errore all’interno del menù può costare davvero caro: di recente un ristorante famoso ha ricevuto una sanzione di ben 4000 euro.

Multe al ristorante: ecco l’errore che può costarti caro/Buttalapasta.it
Quattromila euro per un ristorante potrebbero non sembrare molti ma tutto dipende dal tipo di ristorante. Forse per Carlo Cracco che vanta un prestigiosissimo locale in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano sono briciole ma per attività più piccole che si trovano in contesti meno turistici, 4000 euro non sono affatto pochi e possono rappresentare più dell’incasso di un intero weekend. La multa, questa volta, è arrivata come un fulmine a ciel sereno addosso ai titolari della pizzeria Kindness di Bergamo.
Come si può già intuire dal nome si tratta di un locale semplice, familiare, molto accogliente, gestito da due fratelli. La pizzeria ha deciso di ampliare la sua offerta aggiungendo proposte vegane: in pratica sulla pizza, invece del classico formaggio a base di latte vaccino piuttosto che di bufala o caprino, è possibile mettere un prodotto simile ma a base vegetale. Fin qui tutto in regola: ognuno, entro ciò che la Legge consente, può introdurre qualunque cibo all’interno del menù.

il “grana vegano” è costato caro ad una famosa pizzeria di Bergamo -(foto IG@kindnesspizzeria)- Buttalapasta.it
Il problema non sta nei prodotti ma nei nomi che, secondo alcuni filosofi sono semplici “flatus vocis” ma secondo le vigenti normative, invece, sono importantissimi. I titolari della pizzeria, infatti, hanno commesso la disattenzione di scrivere sul menù “grana vegano” e questo errore è costato loro una multa di 4000 euro: da normativa europea, infatti, possono essere chiamati formaggi solo i prodotti a base di latte animale. Nel caso del formaggio Grana poi la questione si aggrava ulteriormente in quanto si tratta di un prodotto con la Dop, la Denominazione di Origine Protetta. Non è il primo caso di sanzioni di questo genere: nei mesi scorsi anche alcune aziende che realizzano prodotti vegetali che vogliono ricordare i formaggi sono state sanzionate o hanno ricevuto avvisi da parte del Ministero dell’Agricoltura.
Parole di Samanta Airoldi
Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.