Quale piano cottura consuma meno?

Donna che cucina su di un piano di cottura a induzione

Foto Shutterstock | Pixel-Shot

Negli ultimi anni sono sempre di più gli italiani che scelgono la tecnologia a induzione per le proprie cucine.
Diversi sono i motivi: dalla ricerca di un elemento minimale in cucina all’efficienza energetica che risulta superiore rispetto alle altre tipologie di piani cottura, passando per la necessità di un piano sicuro per tutta la famiglia.

Le diverse caratteristiche dei piani cottura

Ma perché scegliere un piano a induzione?
Per comprendere meglio perché questa può essere una soluzione ideale, è necessario soffermarsi sulle diverse caratteristiche dei piani cottura esistenti.

Ad oggi i più utilizzati rimangono quelli a gas, molto comuni nelle cucine italiane. Sono caratterizzati da fuochi di diversa dimensione, con fiamma regolabile. In genere sono composti da acciaio inox, sebbene esistano diverse soluzioni che permettono di venire incontro alle esigenze di tutti, coniugando funzionalità ed estetica.
Sebbene il costo di acquisto possa essere più conveniente, il piano a gas risulta essere, alla lunga distanza, una soluzione più onerosa rispetto al piano a induzione.

Il modello a induzione, come accennato, permette di ottenere risparmi.
La spesa iniziale può essere superiore, ma la longevità di questi elettrodomestici consente di ammortare facilmente il costo di acquisto.
Grazie alla tecnologia di funzionamento – che si avvale di campi magnetici – la dispersione del calore risulta essere molto minore, consentendo di ridurre le tempistiche di cottura e i costi in bolletta.

Se si sta cercando proprio una soluzione del genere, si possono trovare qui una serie di piani cottura a induzione.

Ulteriore tipo di piano cottura è quello in vetroceramica, spesso associato a quello ad induzione.
La differenza tra i due piani è che mentre il piano ad induzione genera calore attraverso i campi magnetici, quello in vetroceramica surriscalda una resistenza elettrica.
Anche in questo caso, i piani in vetroceramica risultano meno efficienti rispetto a quelli ad induzione.

Diverse invece le piastre elettriche, che sono composte da un numero variabile di elementi la cui potenza si può regolare. Come per i piani a induzione e in vetroceramica, non ci sono fiamme libere, ma possono richiedere molta energia elettrica per funzionare.

Concludendo menzioniamo i sistemi “domino” che ammettono soluzioni varie all’interno di uno stesso piano, come ad esempio induzione e gas.

I vantaggi dei piani a induzione

Oltre a consumare meno rispetto ad altri piani cottura, quelli a induzione consentono di ridurre gli sprechi e le emissioni di C02.
Altro fattore da considerare è quello della sicurezza: in cucina non ci saranno fiamme libere né perdite di gas. Il surriscaldamento avviene solo nelle zone di cottura, mentre nel perimetro esterno o nelle restanti aree non vi saranno fonti di calore, per la sicurezza di bambini e adulti.
Inoltre moltissimi piani di questo tipo si scaldano solo con la presenza delle pentole nelle aree destinate ai fuochi.

Ulteriori punti a favore dei piani a induzione sono il design raffinato, nonché la facilità delle operazioni di pulizia.
Se si sta cercando una soluzione utile per consumare meno e avere una cucina sicura, i piani a induzione possono rappresentare la scelta ideale.

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