Non solo cibo: il pane è scultura

Il pane diventa scultura e dà spazio a creazioni artistiche, tutte da scoprire. Ecco dove poterle ammirare degustando anche un buon bicchiere di vino

Due sculture di pane dell'artista Matteo Lucca

Foto Matteo Lucca

È il cibo per eccellenza, ma con il pane si possono realizzare anche sculture artistiche dense di significato e ricche di fascino. Ce lo dimostra l’artista Matteo Lucca, che espone le sue opere dal 21 maggio al 12 giugno presso l’Antica Tenuta Scarpa di Nizza Monferrato (Asti). Nella ”stanza del pane” si potranno ammirare i corpi di donne e uomini fatti di pane, oggetti diventati preziosi grazie al tocco dell’artista ma realizzati con un materiale di uso quotidiano e fondamentale per il nutrimento dell’essere umano.

Il pane è scultura, arte in tutti i sensi

Per chi, anche a casa, volesse creare una piccola scultura di pane commestibile, dando vita al cibo che simboleggia nutrimento e condivisione, diamo alcune ricette facilmente realizzabili.

Brotraum è il terzo appuntamento con l’arte proposto dalla cantina nicese dopo le mostre ”Calici e Tessuti” e ”Convivium”. Per l’occasione, oltre alla visita alla mostra delle sculture di pane ci sarà anche una degustazione dei vini Scarpa e la prenotazione si può effettuare tramite il sito scarpawine.com.

Matteo Lucca mentre scolpisce le sue sculture di pane
Foto Matteo Lucca

Ma come è nata l’idea di usare il pane per creare opere d’arte? Ci risponde l’artista Matteo Lucca: “Il pane è carico di simboli e significati che toccano la vita dell’uomo nella sua storia, nelle tradizioni popolari, nella cultura dei popoli, fino ad arrivare alle tradizioni religiose e spirituali. Così per me usare il pane è un modo per raccontare l’uomo nei suoi diversi aspetti, come corpo e come cammino esistenziale”.

Così, i corpi scolpiti nel pane sono forgiati e plasmati dall’elemento fuoco che imprime su di loro il segno della sua forte presenza come a voler ribadire la fragilità dell’uomo di fronte alla natura. Nascono così le opere di Lucca. Dalla terra. Dal fuoco. Dal grano. E raccontano l’uomo nella sua fragilità.

Parole di Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrive per il web dal 2008 di cronaca italiana ed estera, politica e costume. La sua passione è la buona cucina, non solo le ricette della tradizione gastronomica italiana e internazionale ma anche piatti originali e particolari. Divide il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

Potrebbe interessarti