Pomodori pelati, allarme Bisfenolo A: perché è così pericoloso e quando una confezione è a rischio

Pomodori pelati e Bisfenolo A

Allarme Bisfenolo A nei pomodori pelati - Buttalapasta.it

Attenzione all’allarme Bisfenonolo A (senza farsi prendere dal panico) nei pomodori pelati. Ecco quando è pericoloso

Il Bisfenolo A è una sostanza chimica utilizzata nella maggior parte dei casi in combinazione con altre sostanze, con lo scopo di produrre resine  plastiche. Viene utilizzato quindi per la realizzazione di erogatori per l’acqua, ma anche per contenitori e bottiglie per bevande.

Proprio perché utilizzato per la realizzazione di numerosi contenitori di alimenti, come ad esempio i pomodori pelati, il Bisfenolo A può rappresentare un rischio. Questo perché minime quantità di BPA potrebbero arrivare nei cibi e nelle bevande presenti all’interno dei contenitori. Ma quanto rischiamo realmente? Ecco che cosa dice la scienza.

Allarme Bisfenolo A nei pomodori pelati: ecco qual è il rischio

Negli anni di ricerca e studio su questa sostanza, gli scienziati hanno scoperto che il Bisfenolo A è un interferente endocrino e, inoltre, può causa possibili effetti nocivi per il proprio sistema immunitario. Come abbiamo detto, questa sostanza è ampiamente utilizzata per la realizzazione di contenitori e recipienti per alimenti, tra cui anche i pomodori pelati. La scienza dunque si è interrogata su quale sia la quantità ammessa di BPA per evitare che entri in contrasto con la nostra salute.

Pomodori pelati e Bisfenolo A

Ecco che cosa dicono gli esperti – Buttalapasta.it

Secondo il gruppo di esperti dell’EFSA che ha condotto la valutazione, la soglia giornaliera tollerabile di BPA è particolarmente bassa. La nuova DGT è stata infatti fissata a 0,2 nanogrammi di BPA, rispetto ai 4 microgrammi stabiliti nel 20215. Si tratta di una soglia giornaliera tollerabile circa 20mila volte più bassa rispetto alla scorsa misurazione. Questo rende l’idea di quanto sia preoccupante l’utilizzo di questa sostanza nei contenitori per alimenti. Sarà poi compito degli scienziati trovare i vari campi di applicazione, tra cui gli inchiostri da stampa, gli adesivi e i rivestimenti. Purtroppo, non si potrà eliminare del tutto questa sostanza nel ciclo di produzione di moltissimi materiali, come ad esempio carta e plastica riciclata.

Una ricerca ha quindi indagato la presenza di BPA in lattine e confezioni in cui sono contenuti pomodori pelati, tra cui anche quelli in Italia. Su 20 confezioni controllate, 18 presentano livelli di BPA superiori al limite consentito. In alcuni casi, i valori sono addirittura 28 volte superiori al limite stabilito dall’EFSA, con un risultata allarmante anche per le lattine “BPA free“. Tuttavia, gli imballaggi di vetro in cui sono contenuti pomodori pelati, fortunatamente, si sono rilevati assenti da contaminazioni di BPA. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione.

Parole di Gianluca Merla

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