Di Salvatore Lavino | 27 Luglio 2025

SOS pesticidi in tante bevande che beviamo ogni giorno, bocciati i marchi famosi - buttalapasta.it
I risultati di un apposito test svelano qual è il quantitativo di pesticidi ma anche di PFAS, zuccheri, dolcificanti ed altri conservanti aggiunti. Quali sono i nomi peggiori.
Pesticidi nelle bevande, arrivano decisamente brutte notizie. Come se non bastasse il contenuto di zuccheri ed altre sostanze aggiunte, una analisi su molti prodotti presenti attualmente in commercio ha presentato quelli che sono i risultati niente affatto buoni che riguardano alcuni prodotti noti. Ci sono marche di grido, che si trovano sugli scaffali e nei banchi frigo di supermercati e discount da anni ed anni, e che milioni di persone acquistano e consumano ogni giorno. Soprattutto durante il periodo estivo, quando fa più caldo e c’è il desiderio di rinfrescarsi bevendo qualcosa di rinfrescante.
È uno studio condotto dalla rivista Il Salvagente ad avere illustrato quale sia la situazione che riguarda la presenza di pesticidi nelle bevande e non solo. L’osservazione in questione è stata svolta scrutando i campioni estrapolati da 14 diversi soft drink tra i tanti esposti in vendita. L’obiettivo non era solo quello di capire se ci fossero dei pesticidi nelle bevande esaminate ed eventualmente in quali quantità. Gli autori infatti hanno voluto anche valutare la questione riguardante la possibile presenza di anche i temibili PFAS. Ovvero quelle sostanze chimiche definite eterne e che pure possono contaminare cibi ed alimenti vari.
Pesticidi nelle bevande, quali sono i prodotti coinvolti
E come era facilmente prevedibile da parte degli stessi autori di questa rilevazione, di pesticidi ne sono trovati, e di PFAS pure. Con quest’ultimi che tra l’altro già imperversano liberi ed incontrastati da decenni nell’ambiente. E che contaminano ogni habitat esistente. Una volta nell’organismo, le cosiddette sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche si accumulano al suo interno e con il passare del tempo possono causare danni alle cellule, agli organi interni, ad apparati endocrino e riproduttore, agli ormoni e favorire anche la comparsa di alcune forme di cancro. Per quanto riguarda il test, le marche prese in disamina sono le seguenti, in ordine albafetico.
- Coca-Cola
- Estathè
- Fanta
- Fuze Tea
- Lurisia
- Oransoda
- Pepsi
- San Benedetto Allegra
- San Benedetto Thè
- San Bernardo Tè
- Sanpellegrino
- Sant’Anna Tè
- Schweppes
- Sprite

Pesticidi nelle bevande, quali sono i prodotti coinvolti – buttalapasta.it
I risultati di laboratorio confermano che il 50% dei campioni analizzati ha presentato PFAS di tipi diversi. Tra i quali anche il PFHXA, il cui utilizzo sarà vietato dall’Unione Europea a partire dall’anno prossimo. Lo si usa spesso anche in articoli di cosmetica ed in tessuti diversi. Per quanto riguarda la presenza di pesticidi invece, in realtà tutte le bevande non ne hanno mostrato traccia tranne quelle che contenevano arance ed agrumi. La spiegazione deriva dal fatto che proprio questo tipo di frutta è uno che richiede l’utilizzo più massiccio di tali sostanze chimiche in fase di coltivazione ed anche di stoccaggio.
E quali sono le marche bocciate
Tra le quattordici marche di bevande esaminate figurano esserci cinque aranciate, contenenti tutte quattro diversi tipi di pesticidi e fungicidi. Alcuni dei quali anche ritenuto potenzialmente cancerogeni o nocivi per le donne incinte ed i bambini che le stesse portano in grembo. Spicca in tutto ciò lo spirotetramat, che sempre l’UE ha dichiarato vietato a partire da ottobre prossimo. Una buona notizia comunque è che le concentrazioni di sostante chimiche trovate sono tutte quante molto basse. Anche se sarebbe meglio se non ci fossero affatto, ma anche con tanti controlli previsti, qualcosa riesce sempre a sfuggire.
Invece un pessimo comun denominatore di tutte e quattrodici le bevande osservate è rappresentato dalla massiccia presenza di zuccheri aggiunti e di dolcificanti artificiali ai quali si fa ricorso. Sono risultati esagerati in tal senso i risultati di Coca cola, Fanta, Lurisia, Scheppes e di diversi tè freddi. Tutte quante hanno mostrato un contenuto di più di 10 grammi ogni 100 ml. Chi aveva poco zucchero ha invece compensato con dei dolcificanti artificiali, e non è certo una buona notizia. E ci sarebbe da ridire anche sul contenuto di diversi coloranti presenti in tutte queste bevande.

E quali sono le marche bocciate – buttalapasta.it
Alla fine i risultati peggiori di questo test sono risultati appartenere a chi aveva tracce di PFAS, pesticidi, zuccheri elevati e dolcificanti. In una scala di valore da 0 a 10, e con un punteggio di solo 3,5, il fondo della classifica spetta all’Aranciata Lurisia, con 13,6 grammi di zucchero per ogni 100 ml e cinque diversi pesticidi presenti, oltre agli immancabili PFAS. Sono state bocciate anche l’Aranciata Sanpellegrino Gusto Intenso (5,2) e la Fanta (5,9). L’aranciata appartenente a Coca Cola sfiora comunque la sufficienza ma almeno non fa registrare presenza di PFAS. Anche diverse marche di acque minerali contengono PFAS secondo un altro test recente.
Parole di Salvatore Lavino
Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.