Sushi, i segnali che ti fanno capire se è di qualità: attenzione a questo particolare

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Scopri come riconoscere un sushi di qualità - buttalapasta.it

È  importante saper distinguere un sushi di qualità da uno che non lo è, questo vi permetterà di evitare dei pericoli per la salute e di rovinare la vostra serata.

Il sushi è un pasto abituale oramai entrato nelle nostre vite da oltre un decennio. Può essere più o meno elaborato, con un tocco più “occidentale” con aggiunte e salse oppure tradizionali, questo tipo di piatto risulta essere molto apprezzato anche nel Bel Paese, sia come pasto take-away che al ristorante.

In questo articolo scopriremo i dettagli che ci permetteranno di capire in un batter d’occhio se il sushi che ci è stato servito contiene del pesce di qualità o meno.

Come riconoscere un sushi di qualità

Il pesce, per poter essere consumato crudo, richiede un particolare procedimento di conservazione, questo perché gli alimenti crudi (specialmente carne e pesce) prevedono una proliferazione di batteri molto elevata a determinate temperature, per cui, prima di esser consumati crudi, tali cibi devono essere sottoposti a temperature molto rigide al fine di bloccare la crescita dei microrganismi batterici.

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Ecco tutti i trucchetti per riconoscere un buon sushi – buttalapasta.it

Inoltre deve essere garantito un consumo di alimenti crudi con un alto grado di qualità e freschezza. Quindi, se si decide di acquistare del sushi, è fondamentale saper riconoscere il grado di freschezza e la qualità del pesce, ma anche le caratteristiche degli altri ingredienti. Di seguito vediamo le caratteristiche principali.

L’odore del sushi

Questa caratteristica è una delle più semplici e intuitive per per capire se il sushi ha iniziato ad andare a male. L’odore spiacevole risulta essere sicuramente un primo campanello d’allarme, essendo un segnale distintivo riguardante l’attività microbica in fase di proliferazione, cosa molto pericolosa per la salute sia in caso di pesce crudo sia in caso di pesce cotto. Per questo motivo è importante prestare immediatamente attenzione anche agli odori del ristorante in cui si va a mangiare: qualora il locale presenti un odore sgradevole, sicuramente ce ne accorgeremo, non è difficile, infatti, distinguere un buon odore del pesce dal cattivo.

Aspetto del pesce

Osservate attentamente il pesce che compone il sushi: quando quest’ultimo risulta essere fresco, il tessuto appare lucido, senza le dorature sui bordi o tracce di melma. E’ importante osservare il colore della carne di pesce, solitamente tonno o salmone: il colore rosato può indurci a pensare che si tratta di un alimento di qualità, ma questa caratteristica non è vera in tutti i casi poiché è pratica comune quella di trattare il pesce con vari procedimenti, fra cui il monossido di carbonio, per modificarne il colore e l’aspetto all’occhio del cliente e renderlo rosa.

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Prestate attenzione alla texture della carne del pesce – buttalapasta.it

Per testare la qualità del pesce di un determinato ristorante, o semplicemente se state acquistando del take-away, prendete del sashimi, il piatto più semplice di tutti perchè servito senza condimenti aggiuntivi: questo potrebbe essere un ottimo test per valutare la qualità dei prodotti.

Occhio alla consistenza e alla texture

Concentratevi anche sul tessuto del pesce che arriva a tavola, questo può essere un indicatore aggiuntivo che può rivelare molto a proposito della qualità e della freschezza del pesce. Infatti, quando il pesce è fresco, questo presenta una consistenza soda al tatto, fredda e non appiccicosa.

Quando, al contrario, toccando la texture notiamo un tono della muscolatura rilassata e “molliccia”, vedremo che il pesce si sfalderà al primo tocco, oltre a risultare gommoso e viscido. Se ne sconsiglia dunque fortemente in consumo per evitare di incorrere in spiacevoli imprevisti intestinali.

Gusto del sushi

Infine consideriamo il sapore: un pesce di qualità deve risultare delicato e fresco, leggermente salato, con un assenza di gusti amari. L’indicazione degli esperti è quella di assaggiarlo prima da solo, come già detto, partendo dal sashimi, senza aggiunta di condimenti o additivi quali salsa di soia o del wasabi. Qualora doveste sentire qualsiasi gusto in contrasto con quelli descritti non esitate a lasciarlo nel piatto.

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