Pandolce genovese: la ricetta tradizionale

Ogni regione ha i suoi dolci tradizionali natalizi, il Pandolce è tipico della Liguria. Un lievitato soffice e profumatissimo, grazie alla grande quantità di canditi e frutta secca nella farcitura. Le ricette che lo vedono protagonista sono ormai moltissime, vediamo insieme quella originaria!

pandolce genovese dolce di Natale con canditi e uvette

Foto Shutterstock | anna.q

  • media
  • 1 ora e 15 minuti
  • 8 Persone
  • 350/porzione

Tra i dolci di Natale il pandolce è una sinfonia di profumi e sapori: il cedro e l’arancia candita, l’acqua di fiori d’arancio, i semi di finocchio, l’uvetta e i pinoli (che in un dolce genovese non possono mancare). Il pandolce è il dolce di Natale per eccellenza a Genova ed in Liguria, e la tradizione richiede di portarlo in tavola con sopra un rametto di alloro, e che sia il più giovane a tavola a tagliarlo, e il più anziano a distribuire le fette ai commensali. Vediamo la ricetta completa per realizzare ben 4 panetti di impasto.

Ingredienti

  • Farina 1k
  • Uvetta 400g
  • Burro 350g
  • Zucchero 300g
  • Pinoli 100g
  • Cedro candito 100g
  • Scorze d'arance candite 100g
  • Lievito di birra 50g
  • Semi di finocchio 1 cucchiaio
  • Acqua di fior d’arancio 2 cucchiai
  • Sale 1 pizzico

Preparazione

  1. Prima di tutto sciogliete il lievito in una tazza di acqua tiepida, nel mentre versate metà della farina in una ampia ciotola con l’acqua e il lievito, iniziate a lavorare con una forchetta e successivamente con le mani fino ad ottenere un panetto morbido omogeneo.

  2. Coprite la pasta con uno strofinaccio e mettetela a lievitare in un luogo caldo per almeno 2 ore, se possibile 3 o più (la pasta deve almeno aver raddoppiato il volume).

  3. Poi iniziate a preparare gli ingredienti per arricchire la pasta: per prima cosa tagliare i canditi a dadini piccoli e mettete in ammollo l’uvetta, basta usare dell’acqua tiepida e lasciarcela un quarto d’ora.

  4. Passato il tempo per la prima lievitatura, riprendete la pasta e iniziate ad unire tutti gli ingredienti. Per prima cosa unite la farina rimasta, poi un pizzico di sale, quindi pesate ed unite lo zucchero, i pinoli ed i canditi. Unite i semi di finocchio o di finocchietto selvatico, l’uvetta ben sgocciolata,un po’ di acqua di fior d’arancio e per ultimo il burro fuso (a temperatura ambiente).

  5. Ora occorre impastare il tutto: inizialmente usate una forchetta, ma poi passate alle mani, e lavorate fino a che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati. Quando l’impasto è pronto lasciatelo lievitare una mezz’oretta, in un luogo caldo.

  6. Dividete l’impasto in 3 o 4 parti, date una forma tondeggiante ad ogni parte dell’impasto e ponetelo sulla carta forno. Coprite i pandolci con degli strofinacci e metteteli a lievitare in un luogo caldo. Possono lievitare 3 o 4 ore, altrimenti se la temperatura non è abbastanza calda consigliamo di lasciarli tutta la notte.

  7. Dopo il processo di lievitatura fate il tipico taglio triangolare prima di cuocere l’impasto.

  8. Potete cuocere i pandolci su placche da forno o teglie, il consiglio è di utilizzare delle teglie con la cerniera, che sono più comode da inserire nel forno e per muovere in pandolci durante la lievitazione. Ricoprite le placche o le teglie con della carta forno.

  9. Fate cuocere i pandolci in forno caldo statico a 180 gradi. Il tempo di cottura è di circa 50 minuti un’ora. Consigliamo dopo i primi 20 minuti di cambiare le posizioni (quelli sopra vanno sotto, quelli davanti vanno dietro), cuocere ancora 20 minuti, di nuovo spostarli, e infine terminare con i restanti 10 minuti.

  10. Quando sono cotti, togliete i pandolci dal forno e metteteli a raffreddare sopra delle gratelle (in questo modo elimineranno perfettamente l’umidità residua).

Conservate i pandolci in sacchetti da surgelatore ben chiusi; se riposti nel modo corretto possono durare parecchio, diciamo che l’ultimo pandolce mangiato a metà gennaio era ancora buonissimo. Se volete regalarli, confezionateli in sacchetti colorati legati da un nastrino. Consigliamo questo tipo di confezione, visto che per la loro forma non sono facili da fasciare.

Parole di Ilaria Mosconi

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