Di Kati Irrente | 30 Novembre 2021

Foto Shutterstock | Cibusphoto.com
- facile
- 1 ora e 15 minuti
- 6 Persone
- 470/porzione
Vediamo la ricetta originale per fare delle chiacchiere napoletane leggere e friabilissime. Si tratta di uno dei dolci fritti tipici del Carnevale che si preparano in tutta Italia, anche se a seconda della regione si chiamano con nomi diversi. Infatti le chiacchiere sono conosciute anche come lattughe, rosoni, lasagne, frappe, sfrappole, cenci, donzelle, bugie, crostoli, ecc.
Le chiacchiere di Carnevale classiche napoletane che vi illustriamo di seguito si preparano in pochissimo tempo con ingredienti di uso comune come farina, uova, burro e zucchero. Seguite i nostri consigli e avrete come risultato delle chiacchiere perfette e buonissime, molto friabili e croccanti. La tradizione prevede una frittura dell’impasto in olio bollente, ma se volete qualcosa di più leggero, potrete realizzare le vostre chiacchiere al forno. Continuate a leggere e troverete tutte le indicazioni necessarie.
Ingredienti
- farina 250 gr
- zucchero semolato 25 gr
- burro 25 gr
- uova 2
- vino bianco, acquavite, grappa, strega o altro alcolico 1 cucchiaio
- sale 1 pizzico
- olio di arachidi q.b.
- buccia grattugiata di un limone q.b.
- zucchero a velo q.b.
Preparazione
Per prima cosa predisponete tutti gli ingredienti per la ricetta delle chiacchiere di carnevale sul piano di lavoro e pesateli con attenzione. Mai come in questo caso le dosi devono essere rispettate alla lettera.
Create una fontana con la farina 00 setacciata. Versate al centro le uova, lo zucchero, il sale, la buccia di limone grattugiata, l'acquavite e infine il burro morbido tagliato con un coltello a pezzetti. L'acquavite può essere sostituita con vino bianco, del limoncello, del rum, del Marsala o altro alcolico a piacere.
Con un cucchiaio iniziate ad incorporare la farina al centro, quindi passate alle mani: lavorate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e abbastanza sodo. Create una palla con l'impasto, avvolgetela con la pellicola trasparente e lasciatela riposare almeno 30 minuti a temperatura ambiente ma lontano da eventuali fonti di calore.
Trascorsi i 30 minuti riprendete l'impasto e trasferitelo nuovamente sulla spianatoia. Appiattitelo con l'aiuto delle mani. A questo punto lavoratelo con il mattarello o con l'apposita macchinetta per tirare la sfoglia stendendola molto sottilmente, fino ad ottenere delle strisce lunghe e sottili. Il primo metodo richiede più tempo e pazienza, il secondo, invece, permette di ottenere delle sfoglie sottili in pochi passaggi, a voi la scelta.
Con la rotella dentellata tagliate la pasta a pezzi ottenendo delle forma a piacere: rettangoli, quadrati, rombi o semplicemente delle strisce lunghe da annodare.
Versate in un tegame piccolo dai bordi alti abbondante olio di arachidi - o strutto se lo preferite - quindi accendete la fiamma e fatelo ben scaldare ma non bollire. Raggiunta la temperatura immergetevi le chiacchiere, poche alla volta, e lasciatele cuocere fino a quando assumeranno un bel colore dorato, girandole almeno una volta per favorire un colore uniforme.
Scolate le chiacchiere con una schiumarola e mettetele a perdere l'eccesso di olio in un vassoio con carta assorbente, quindi fatele raffreddare senza sovrapporle.
Spolveratele, una volta tiepide, con abbondante zucchero a velo e gustatele subito, oppure conservatele in un contenitore a chiusura ermetica per qualche giorno.
Chiacchiere: le varianti della ricetta

Foto Shutterstock | O.Bellini

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Chiacchiere al forno
Foto Shutterstock | Antonio Gravante
Per un risultato più leggero potete preparare le chiacchiere al forno con il vantaggio, oltre a gustare una ricetta light, di evitare odori di fritto in casa. Chiacchiere Bimby
Foto Shutterstock | Micaela Fiorellini
Invece con la ricetta delle chiacchiere Bimby avrete un risultato perfetto e veloce grazie all’aiuto del vostro robottino aiuto cuoco.Come si possono chiamare le chiacchiere

Foto Shutterstock | Sokor Space
Come accennato prima, le chiacchiere si possono chiamare in tantissimi modi diversi: bugie, cenci, donzelle, stracci, cioffe, cróstoli o gróstoli, fiocchi o fiocchetti, frappe o sfrappe, frappole o sfrappole bolognesi, frittelle a nodo, lasagne, gali o galàni, saltasù, lattughe, strufoli, pampuglie o rosoni, ecc. Ogni ricetta è simile ma cambia leggermente per quanto riguarda dosi e impasto. Queste che seguono sono le ricette più diffuse e apprezzate da Nord a Sud del nostro Paese: Frappe
Foto Shutterstock | Grazziela Bursuc
Le frappe o sfrappole sono le chiacchiere di carnevale chiamate con altri nomi. Anche queste si preparano con 250 gr di farina, 20 gr di zucchero, 2 uova, 2 cucchiai di liquore all’anice o rum, 10 gr di burro, un pizzico di sale e strutto per friggere. In alternativa si può usare dell’olio di arachide. Una volta fredde vanno cosparse abbondantemente di zucchero a velo vanigliato.Bugie di carnevale
Foto Shutterstock | BBA Photography
Le bugie sono uno dei dolci di Carnevale tradizionali della cucina regionale, molto simili alle chiacchiere, sono semplici da realizzare ed i vostri bambini le ameranno. Se volete evitare il fritto rivestite la placca del forno con un foglio di carta forno e disponete ben distanziate le bugie. Introducete in forno già caldo a 200°C per circa 12 minuti o fino a doratura, quindi tiratele fuori e fatele intiepidire prima di spolverarle con dello zucchero a velo. Crostoli
Foto Shutterstock | BBA Photography
I crostoli sono nella forma e nella sostanza uguali alle chiacchiere, si preparano per Carnevale in varie zone del Nord Italia, dove sono chiamati anche cróstui, gróstoli o gròstoi o grustal.Grostoli
Foto Shutterstock | New_World
I grostoli sono molto simili alle chiacchiere ma la differenza è nella preparazione e nell’uso di alcuni ingredienti come il latte invece del vino, e dell’olio e strutto al posto del burro.Origini delle chiacchiere di Carnevale
Le chiacchiere di Carnevale avrebbero antiche origini risalenti addirittura al tempo dei romani. In tale epoca, infatti, venivano realizzate nei termopolio, antiche bancherelle per lo street food, ed erano delle simil frittelle a base di ingredienti comuni cotte poi nel grasso di maiale. In ogni caso, così come la gran parte dei dolci tipici carnevaleschi, anche le chiacchiere rappresentano una preparazione povera alla portata di tutti.

Foto Shutterstock | Antonio Gravante

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Come si possono chiamare le chiacchiere

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Frappe
Foto Shutterstock | Grazziela Bursuc
Le frappe o sfrappole sono le chiacchiere di carnevale chiamate con altri nomi. Anche queste si preparano con 250 gr di farina, 20 gr di zucchero, 2 uova, 2 cucchiai di liquore all’anice o rum, 10 gr di burro, un pizzico di sale e strutto per friggere. In alternativa si può usare dell’olio di arachide. Una volta fredde vanno cosparse abbondantemente di zucchero a velo vanigliato.Bugie di carnevale
Foto Shutterstock | BBA Photography
Le bugie sono uno dei dolci di Carnevale tradizionali della cucina regionale, molto simili alle chiacchiere, sono semplici da realizzare ed i vostri bambini le ameranno. Se volete evitare il fritto rivestite la placca del forno con un foglio di carta forno e disponete ben distanziate le bugie. Introducete in forno già caldo a 200°C per circa 12 minuti o fino a doratura, quindi tiratele fuori e fatele intiepidire prima di spolverarle con dello zucchero a velo. Crostoli
Foto Shutterstock | BBA Photography
I crostoli sono nella forma e nella sostanza uguali alle chiacchiere, si preparano per Carnevale in varie zone del Nord Italia, dove sono chiamati anche cróstui, gróstoli o gròstoi o grustal.Grostoli
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I grostoli sono molto simili alle chiacchiere ma la differenza è nella preparazione e nell’uso di alcuni ingredienti come il latte invece del vino, e dell’olio e strutto al posto del burro.Origini delle chiacchiere di Carnevale
Le chiacchiere di Carnevale avrebbero antiche origini risalenti addirittura al tempo dei romani. In tale epoca, infatti, venivano realizzate nei termopolio, antiche bancherelle per lo street food, ed erano delle simil frittelle a base di ingredienti comuni cotte poi nel grasso di maiale. In ogni caso, così come la gran parte dei dolci tipici carnevaleschi, anche le chiacchiere rappresentano una preparazione povera alla portata di tutti.

Foto Shutterstock | Grazziela Bursuc

Foto Shutterstock | BBA Photography
Crostoli
Foto Shutterstock | BBA Photography
I crostoli sono nella forma e nella sostanza uguali alle chiacchiere, si preparano per Carnevale in varie zone del Nord Italia, dove sono chiamati anche cróstui, gróstoli o gròstoi o grustal.Grostoli
Foto Shutterstock | New_World
I grostoli sono molto simili alle chiacchiere ma la differenza è nella preparazione e nell’uso di alcuni ingredienti come il latte invece del vino, e dell’olio e strutto al posto del burro.Origini delle chiacchiere di Carnevale
Le chiacchiere di Carnevale avrebbero antiche origini risalenti addirittura al tempo dei romani. In tale epoca, infatti, venivano realizzate nei termopolio, antiche bancherelle per lo street food, ed erano delle simil frittelle a base di ingredienti comuni cotte poi nel grasso di maiale. In ogni caso, così come la gran parte dei dolci tipici carnevaleschi, anche le chiacchiere rappresentano una preparazione povera alla portata di tutti.

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Foto Shutterstock | New_World
Origini delle chiacchiere di Carnevale
Le chiacchiere di Carnevale avrebbero antiche origini risalenti addirittura al tempo dei romani. In tale epoca, infatti, venivano realizzate nei termopolio, antiche bancherelle per lo street food, ed erano delle simil frittelle a base di ingredienti comuni cotte poi nel grasso di maiale. In ogni caso, così come la gran parte dei dolci tipici carnevaleschi, anche le chiacchiere rappresentano una preparazione povera alla portata di tutti.Parole di Kati Irrente
Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.