Pesca melba

pesca melba

  • facile
  • 20 minuti
  • 4 Persone
  • 65/porzione

pesca melba

La pesca melba è un dolce particolare e delicato, creato da uno chef francese a Londra in onore della famosa cantante Nellie Melba da lui molto amata, la ricetta è facile e veloce, si tratta di pesche macerate in uno sciroppo di zucchero, gelato alla vaniglia e lamponi, ridotti in purea o marmellata, noi abbiamo anche aggiunto dei biscottini per avere un elemento di croccantezza. Se volete velocizzare le operazioni potete usare le pesche sciroppate, ma è decisamente meglio usare quelle fresche e magari, se gradite insieme allo sciroppo di zucchero, potete aggiungere del vino o del liquore per renderle ancora più sofisticate. Questa è una delle ricette dolci con la frutta più leggendare e vi consigliamo di provarla per una cena raffinata o intima, quando vi viene in mente di preparare qualcosa di ricercato ma semplice, perché avete tante altre cose da cucinare.

Ingredienti

  • 4 pesche gialle mature
  • 8 palline di gelato alla vaniglia
  • 275 gr di zucchero
  • 125 gr di lamponi
  • il succo di mezzo limone
  • 12 biscottini

Ricetta e preparazione

  1. Cominciate la ricetta pensando alla cottura delle pesche, quindi in una casseruola fate scaldare 750 gr di acqua.
  2. Nel frattempo incidete le pesche sul fondo con un taglietto che segua la linea mediana, poi lavatele e scottatele nell’acqua per massimo 30 secondi, nel caso in cui fossero non troppo mature.
  3. Sgocciolatele con una schiumarola o un colino e mettetele subito in una ciotola di acqua ghiacciata, in questo modo lo shock termico agevolerà il distacco della pelle.
  4. Portate l’acqua nella casseruola ad ebollizione.
  5. Nel mentre togliete la pelle e tagliate le pesche a metà, seguendo la linea che avevate inciso ed eliminate i noccioli.
    Questa operazione di taglio delle pesche può essere fatta anche una volta che le avrete cotte.
  6. Aggiungete 250 gr di zucchero e, quando sarà sciolto, abbassate la fiamma al minimo e unitevi le pesche, facendole cuocere per 4-5 minuti, senza mai far riprendere il bollore.
  7. Spegnete il fuoco e lasciatele in infusione nel loro liquido di cottura per altri 10-15 minuti, facendole raffreddare.
  8. Ora potete occuparvi dei lamponi, lavateli e trasferiteli in un setaccio a maglie fini.
  9. Schiacciateli con il dorso di un cucchiaio e raccogliete la polpa che fuoriesce in una ciotola, senza semini.
  10. Aggiungete i 25 gr di zucchero restanti alla polpa dei lamponi, mettete il tutto in un pentolino con il succo del mezzo limone e cuocete a fuoco medio per 5 minuti.
    Invece del succo di limone potete profumare i lamponi con un cucchiaio di kirsh.
  11. Mescolate con un cucchiaio di legno per ottenere una salsa, che non sarà liscia, ma densa e polposa, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
  12. Prendete il gelato dal freezer qualche minuto prima di servire, in modo che sia cremoso.
  13. Preparate 4 coppe o piattini e disponete le mezze pesche, con la parte concava rivolta verso il basso, o tagliatele a fette, disponetevi sopra o vicino il gelato alla vaniglia.
  14. Irrorate con la salsa di lamponi e affiancate al tutto due o tre biscottini croccanti, per esempio potete preparare e usare dei biscotti alle mandorle.
  15. Se gradite, aggiungete anche un po’ di panna montata.
    Potete anche unire dei lamponi freschi.
  16. Sevite subito la vostra pesca melba.
 

Origini della pesca melba

La data di creazione della pesca melba, originariamente chiamata pesche al cigno, ha molte fonti diverse ma tutte concordano sul fatto che il piatto fu creato in onore della cantante lirica australiana Nellie Melba (il cui vero nome era Helen Porter Mitchell), che si era esibita più volte a Covent Garden fra fine Ottocento e inizio Novecento e che lo chef Escoffier aveva avuto occasione di servire in uno dei ristoranti presso cui lavorava, e della quale conosceva la predilezione per pesche e lamponi, come pure per il gelato di vaniglia. Alcune fonti riportano che il piatto fosse stato servito la prima volta nel 1892-1893, altre invece che lo stesso Escoffier pensò a questo dessert quando stava lavorando a Parigi nel 1905 al Ritz, ma che lo servì per la prima volta al Carlton Hotel aperto a Londra nel luglio del 1906 o sempre nel 1905 al Savoy nella stessa città inglese. Tuttavia già nella novella “La casa della gioia” edita nel 1905 da Edith Wharton si fa chiaramente menzione del dessert, citato col nome francese, pêche melba. La confusione deriva forse dal fatto che il primo dolce servito a Nellie era un’opera d’arte e non la versione più semplice nota oggigiorno, quindi è possibile che ci si riferisca ora all’aneddoto, ora all’introduzione del dolce come lo conosciamo oggi.

Varianti per servire la pesca melba

Ci sono molti altri modi per servire la pesca melba, per esempio adagiando le pesche su un waffle, ricoprendo poi il tutto con gelato e salsa di lamponi. Un altra variante, un po’ più ricca e calorica è quella di servire questo dessert su una crepe dolce, anche una crepe suzette. Se non gradite crepe o waffle, andrà benissimo anche una fetta di pane tostato imbevuto nel liquore o semplicemente imburrato. Una versione un po’ più semplice e delicata di servire questo delizioso dolce è quella di aggiungere nella coppa con la frutta e il gelato delle mandorle a lamelle, fatte tostare in una padella antiaderente a fuoco medio per 1’, muovendo spesso la padella per dorarle in modo omogeneo. Infine al posto dei biscotti potete aggiungere degli amaretti sbriciolati o servire la pesca melba dentro una crostatina di pasta frolla. Photo by regan76 / CC BY

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