Pitta di patate salentina con pomodoro

pitta di patate 1

  • facile
  • 1 ora e 15 minuti
  • 6 Persone
  • 275/porzione

La pitta di patate è una specie di gateau di patate con ripieno di pomodori, cipolla, capperi, uova sode e olive. È una torta salata da preparare sia per una cena appetitosa, che per un buffet o addirittura per un pranzo al sacco. La particolarità della pitta di patate è che è ancora più buona fredda, quando puoi assaporare tutti gli ingredienti per amalgamati e sodi. Questa ricetta è una preparazione tradizionale della cucina salentina, insieme a piatti di pesce generalmente dai sapori semplici e intensi. Si può servire sia come piatto unico che associato a contorni di verdura.

Ingredienti

  • 1 kg di patate farinose
  • 3 uova
  • 100 gr di olive nere
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale
  • 300 gr di pomodori
  • 100 gr di cipolle bianche
  • 60 gr di olio extravergine d'oliva
  • 20 gr di mollica di pane
  • Origano q.b.
  • Pangrattato q.b.
  • Sale q.b.

Preparazione

  1. Lessate le patate con tutta la buccia in acqua non salata.

  2. Pelatele e passatele allo schiacciapatate. Unite un uovo sbattuto, 25 ml di olio e un pizzico di sale.

  3. Lessate le altre due uova.

  4. Affettate grossolanamente la cipolla e fatela appassire senza farla dorare in una padella con due cucchiai di olio.

  5. Aggiungete in padella i pomodori a pezzi e scolati e fate cuocere il sugo per circa 20 minuti.

  6. Ungete la teglia da forno, formate sul fondo uno strato con metà del passato di patate.

  7. Versatevi il sugo di pomodoro preparato, distribuitevi le olive snocciolate e tagliate a pezzetti, le uova sode sbriciolate e i capperi ben lavati e strizzati.

  8. Infine spolverate con origano senza esagerare.

  9. Ricoprite con un altro strato di passato di patate utilizzando la metà rimanente.

  10. Spolverate con mollica di pane e pangrattato.

  11. Infornate a 200°C in forno preriscaldato e lasciate cuocere per circa 20 minuti.

  12. A fine cottura lasciate riposare la pitta e servite tiepida, ancora meglio fredda.

Parole di Deborah Di Lucia

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