Di Paoletta | 17 Aprile 2009
Oggi parliamo di come cucinare l’anatra. Nonostante quella selavatica sia molto più gustosa e saporita di quella allevata, di solito si preferisce quella acquistata in macelleria, perchè ha una carne più morbida e con un sapore meno marcato. L’anatra domestica è molto più grassa di quella selvatica.
L’anatra selvatica ha carni tenere e il becco flessibile. La pelle è granulosa, di colore bianco-giallo. Essendo l’anatra selvatica molto meno grassa di quella allevata, si deve bardare prima della cottura. Bisogna quindi avvolgere delle fette di lardo intorno alla carne e quindi fissarle con uno spago e bagnarla spesso con il sugo di cottura.
Se la carne appartiene ad uccelli più vecchi, deve essere brasata e stufata, e deve cuocere per molto più tempo prima di essere pronta.
Per stufare l’anatra bisogna tagliarla in 4 pezzi e metterla adorare in un tegame olio e burro e poi farla cuocere con del vino, del brodo e, volendo, del succo di pomodoro, insieme a erbe aromatiche.
Si deve coprire e mettere in forno per circa un’ora e condire con il fondo di cottura fatto addensare con della maizena. Questo metodo di cottura è uno dei più indicati per questo tipo di carne.
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Parole di Paoletta
Paoletta è stata collaboratrice di Buttalapasta dal 2008 al 2011, spaziando tra tutte le tipologie di ricette, dai primi ai contorni, dai secondi ai dolci.